ANCE: EMERGENZA LAVORI PUBBLICI

Secondo i dati dell’osservatorio di Ance Ragusa per i bandi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, nel 2014 sono state poste in gara opere per un importo di appena 12 milioni di euro, pari a -30% rispetto al 2013. A confronto con il 2007, anno di inizio della crisi, quando furono pubblicati bandi di gara per 80 milioni di euro, la differenza registrata da Ance Ragusa è del -85%. Le poche gare bandite vengono, inoltre, aggiudicate con ribassi che ormai si attestano mediamente tra il 37% e il 40%, con punte che vanno ben oltre il valore dei “saldi” al 50%!

Il Presidente, Sebastiano Caggia: “L’attuale sistema normativo crea una corsa al ribasso d’asta verso un’unica direzione, statisticamente prevedibile. Ciò fa sì che vi sia tendenzialmente una spinta alla formazione di cordate e la tentazione di turbative pur di conquistare un contratto. Tutto ciò evidentemente favorisce la concorrenza sleale di imprese che operano nel torbido e dotate di disponibilità economiche tali da sopperire alle sicure perdite!

Se così non è, l’unica altra spiegazione possibile ai prezzi fuori mercato è che i progetti siano sbagliati nei valori messi a gara.

Sarà un caso, ma opere aggiudicate con ribassi anomali sono forieri di opere incompiute e mai portate a termine e di questo, noi tutti, abbiamo grande evidenza! Pertanto siamo di fronte ad una follia suicida perché lavori pagati a quelle condizioni, più consone ad un supermarket o ad un ingrosso di abbigliamento nei periodi dei “saldi”, non possono che essere eseguiti male, a scapito della sicurezza degli addetti ai cantieri e con la prevedibile necessità, in futuro, di rivederli o di ripeterli di sana pianta, comportando ulteriori spese per le pubbliche amministrazioni.

Alla resa dei conti, non di risparmi si tratta, ma di raddoppi di costi sugli importi a base d’asta.

La questione non riguarda solo il settore edile, che ha già perso in Sicilia 100mila posti di lavoro e a Ragusa più di 3000 addetti, ma tutti i siciliani che vivono i disagi di eterne incompiute e della mancanza di lavoro.

La politica regionale di certo non ci aiuta!

Sono oramai più di 8 mesi che rivolgiamo pressanti appelli al Governatore Crocetta al fine di procedere con l’immediata approvazione della riforma della legge sugli appalti – una riforma a costo zero per il bilancio della Regione – che recepisca i correttivi contro i ribassi anomali che sono stati individuati e condivisi dalla Consulta regionale delle costruzioni di cui fanno parte, oltre a tutte le associazioni di categoria del settore edile e ai sindacati, anche gli ordini professionali e le associazioni di tecnici e professionisti.

Va subito approvata la riforma degli appalti, perché chi non lo farà si assumerà le conseguenze del collasso dell’economia siciliana e del suo impatto su una collettività ormai allo stremo.”

 

 

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