CON MATTARELLA, LOTTA DI LIBERAZIONE DALLA MAFIA DEL POPOLO SICILIANO E’ STORIA NAZIONALE

Gratitudine al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel suo lucidissimo intervento ha affrontato temi come la lotta a tutte le mafie e la questione meridionale che, ancora oggi, sono problematiche e temi ancora tremendamente attuali, e che rappresentano e devono entrambi essere affrontati come questioni nazionali. Adesso più che mai sono convinto che, con la elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, la lotta di liberazione dalla mafia del popolo palermitano e siciliano sia diventata – e appaia – finalmente parte della storia nazionale e patrimonio di tutti”. 

 

Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commentando il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il primo cittadino oggi ha partecipato all’iniziativa ‘Palermo chiama Italia’, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, che si è svolta presso l’aula bunker dell’Ucciardone.

 

“La giornata di oggi – ha aggiunto Orlando – è importante perché, oltre a rendere onore a tutti i fedeli servitori dello Stato che hanno perso la vita nelle stragi del 1992, ricordiamo quel terribile anno quando, grazie al maxi-processo e all’impegno del pool antimafia, si è riusciti a contrastare la terribile ipoteca della mafia sullo Stato, uno Stato che spesso assumeva il volto stesso della mafia, che utilizzava la criminale complicità di uomini delle istituzioni. A distanza di tanti anni Palermo non è certamente più governata dalla mafia.  Per effetto dei colpi inferti alla mafia verticale da fedeli servitori dello Stato e dalla mobilitazione civile, cosa nostra è certamente cambiata: oggi assistiamo infatti al fenomeno della “camorrizzazione” della mafia. Questa mafia orizzontale e diffusa occorre combatterla nei condomini, nei tanti luoghi di corruzione e di abusi, occorre lottare contro quanti chiedono il pizzo cercando di controllare criminalmente il territorio. Al tempo stesso, – ha concluso il sindaco – occorre anche contrastare e confiscare gli enormi capitali gestiti da professionisti in giacca e cravatta, che operano in tutto il Paese e all’estero e cercano di tornare a porre un’ipoteca criminale sulle nostre Istituzioni e sulla democrazia ed economia del Paese”.

 

 

 

 

 

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