QUEL RAGAZZO CHE GIRA IL MONDO PER PORTARE SORRISI MA TORNA SEMPRE A CASA..A NATALE

 Parafrasando Morandi   c’è un ragazzo che  come pochi ama  portare sorrisi ai bambini sfortunati degli orfanotrofi , gira il mondo e lo fa con pochi euro in tasca, grazie all’ aiuto da parte di persone caritatevoli. Con questi soldi  può comprare  giocattoli o materiale didattico per gli orfani e vivere in vari Paesi. Lui è Andrea Caschetto, giovane scrittore di 25 anni,  ragazzo che viene da Ragusa ma la limitazione geografica gli sta stretta perché nel suo DNA c’è tanta Modica e  che  alla fine è un ragazzo del mondo perché la sua casa dal 2009 è ovunque ci sia bisogno di un sorriso, di affetto e di giochi.  Andrea ha nel cassetto già una laurea in “Media Marketing e Business, conseguita a Milano ed un master in Cooperazione Internazionale per i popoli sottosviluppati .E’ un perenne bambino quello che sta raccogliendo centinaia di informazioni visitando gli orfanotrofi più sperduti del mondo in cui vivono bambini “dimenticati” dai loro genitori e da tutti,  per un progetto che culminerà con la stesura finale di un libro che Andrea Caschetto pubblicherà con la “Librerie Giunti al Punto”, casa editrice con cui l’autore ha raggiunto un accordo.  Il suo sogno è quello di costruire qualcosa per questi bambini con il ricavato del suo libro. Ma anche di lavorare in TV in un programma per bambini “per istruirli- ha detto- sulla bellezza del mondo e l’uguaglianza sociale” L’itinerario di Andrea per visitare gli orfanotrofi parte dagli Emirati Arabi dove è arrivato grazie ad una buona offerta di viaggio suggeritagli da un’amica, poi prosegue per lo Sri Lanka, l’India, il Nepal dove alcuni settimane fa è accaduto il fini mondo a causa del terremoto e proprio  alcune ore dopo il suo ritorno in India su un autobus per 35 ore. Da qui si è spostato in Thailandia, in Cambogia, in Vietnam. Ora si trova per pochi giorni ancora in Thailandia da dove partirà per il Brasile per fare il giro degli orfanotrofi in Sudamerica

“ Ho donato a 2263 bambini- scriveva Andrea qualche giorno fa sulla sua pagina facebook- 4 grammi di felicità ciascuno”

Nei villaggi in cui si ferma è sempre ospitato dalla gente del luogo come  in Vietnam in cui un’intera famiglia l’ha quasi adottato per pochi giorni .  Linh ha così scritto su facebook  ha scritto tramite Andrea queste parole: “Ciao a tutti, io sono Linh. Con la mia famiglia abbiamo ospitato Andrea in diverse date nella capitale del Vietnam.Ti ringrazio per avermi portato il tramonto da Anuradhapura e avermi regalato l’abbraccio più bello che io abbia mai ricevuto. Sei anche la persona più incredibile che abbia mai conosciuto, il modo veloce con cui entri a contatto con i bambini è unico, dopo 5 secondi già tutti ti amavano Emoticon smile. Nel guardarti nell’orfanotrofio mi chiedevo chi ti ha dato questo dono. Dimmi quando il tuo libro sarà in inglese, ne comprerò uno per me, solo per cercare se ci sarà scritto pure il mio nome ahahahah. Porti sempre il sorriso ai bambini. Sei una bella persona, come il tuo cuore. E ricordati che la nostra casa è sempre aperta per darti il benvenuto quando ritornerai nel nostro paese. Buona fortuna per il tuo progetto è un giorno verrò a trovarti in Sicilia.” E’ una delle tante testimonianze che Andrea, tra l’altro, come un” Diario di Bordo”, riporterà nel suo libro . Perché tra questi c’è anche l’amico 2183, Gioi  un bambino che si è affezionato tantissimo ad Andrea e che gli ha detto:” Fino a ieri il mio sogno era di diventare un astronauta. Da oggi da grande voglio fare lo stesso mestiere di Andrea… Il bambino! Sono stato abbandonato a 4 anni. Mi ricordo perfettamente il volto dei miei genitori. Mia mamma la vedo tutti i giorni buttata nella strada quando vado a scuola con il pulmino. Ti aspetto…”

 Tra un collegamento internet ed una interruzione su Wathappa gli  abbiamo rivolto alcune domande per capire il suo progetto , la sua origine, i suoi obbiettivi.

Da quanto tempo giri il mondo e qual è il tuo obbiettivo?

–       Ho iniziato il primo viaggio nel 2009 con “Un Ponte per la vita” e da li ho deciso di continuare in tutto il mondo, Tanzania, Amazzonia , India e così via. Il mio obbiettivo è quello di far divertire questi bambini e di dare una speranza e fargli capire che anche senza genitori ci possono essere altre persone che possono farli stare bene con una settimana o anche un minuto di attività ludica. A loro porto anche giochi e materiale didattico.

 Da dove sei partito e con quanti soldi?

–       Quest’anno sono partito da Roma con un volo per  Dubai in maniera economica grazie ad una cara amica che mi ha procurato dei biglietti a basso costo. Il mio budget è stato di 4000 euro. Ma sono arrivate donazioni da persone che dalla provincia iblea ( Scicli, Modica e Ragusa)  vivono al nord e che credono  in questa giusta causa. Il 14 maggio ho asciato la Thailandia per raggiungere il Brasile con soli 200 euro.

Quanti orfanotrofi hai visitato e quanti bambini hai conosciuto?

–       Non so quanti ne ho visitato perché ad un certo punto ho preferito  contare  i bambini che sono 2263 ( fino al 13 maggio in un centro italiano in Thailandia)

Chi ti ospita in questi Paesi? C’è qualcuno che ti paga il biglietto per spostarti?

–       Mi ospitano tutti. Ma io mi occupo anche  del couchsurfing che è un sito internet dove ci sono persone che offrono ospitalità. Poi ci sono persone con cui parlo e racconto la mia impresa e si appassionano al progetto e si prestano ad offrirmi un tetto  e altri amici o  conoscenti anche italiani che si trovano anche in Sri Lanka per esempio e mi ospitano. In Vietnam grande esperienza grazie ad una ragazza che ho conosciuto in autobus e che mi ha portato dalla sua famiglia. La madre mi ha anche accompagnato in motorino all’autobus quando sono ripartito. Persone ottime e simpatiche. Qualcuno si è offerto di pagarmi il biglietto  ma ho sempre rifiutato. Io ho pubblicato il mio codice Iban per ricevere donazioni per i bambini e i miei spostamenti e conto solo sul mio budget a disposizione.

Hai incontrato pericoli o ostacoli nei tuoi viaggi?

–       Certamente quasi tutti i giorni dal morso di un cane che mi avrebbe potuto portare la rabbia,  alle associazioni che ho scoperto che se ne fregavano dei bambini chiusi in un orfanotrofio e dal ragazzo che mi stava portando in un quartiere dove mi avrebbero spogliato di tutto. Ma io ricordo solo le cose belle perché la mia pessima memoria mi fa dimenticare quelle cattive. Nella mia mente ho la felicità di questi bambini che giocano con me e sorridono..finalmente!

 So che quando c’è stato il terremoto in Nepal tu l’avevi lasciato da poche ore. Hai avuto paura?,

–       Il terremoto mi ha toccato particolarmente perché in Nepal avevo lasciato persone care che avevo conosciuto. Per 10 giorni non ho avuto notizie dei miei bambini. Sono stato molto in pensiero ma poi ho avuto notizie che i problemi erano stati solo alla struttura e che i piccoli erano tutti incolumi. E’ proprio vero:  ci preoccupiamo di un evento catastrofico solo se in quel luogo si trovano persone a noi care e conosciute altrimenti l’evento ci tocca da lontano..purtroppo!

 A che punto è il tuo libro di denuncia ?

–       Il libro va di  pari passo con il viaggio e più che di denuncia sarà di verità per quello che accade in questi orfanotrofi. Ci saranno capitoli dedicati alle storie dei bambini , al loro abbandono.  Il libro sarà formato da tre sezioni: il viaggio, i bambini e.. la terza parte la lascio in sospeso perché saranno i lettori a capire di che si tratta.

Quando sarai a Ragusa per la presentazione del tuo libro?

–       Per la presentazione dovete aspettare  agosto 2016 perché finirò il mio viaggio a dicembre di quest’anno . Io ritorno a casa a Natale , sempre, in qualunque posto del mondo io mi trovi. Questo per far felice il nonno e tutta la mia famiglia naturalmente. Poi dovrò finire di scrivere il libro e ci saranno anche le correzioni varie da parte dell’editore. Potete aspettarmi a Ragusa ma anche a Modica, due città che amo e che anche se da anni divisi da stupidi campanilismi per me sono una cosa sola. La divisione è  tristissima in qualsiasi ambito la si applichi e   l’unica che posso accettare è quella in matematica!

E noi aspetteremo Andrea Caschetto con il suo bagaglio culturale e chissà che con il suo libro non possa che alleviare i dolori del mondo chiusi in uno dei tanti  orfanotrofi.

 

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