AUDIZIONE SINDACO DI POZZALLO SU IMMIGRAZIONE

Roma, 5 mag – “Oggi, in Commissione Affari Costituzionali, per l’ennesima volta ho avuto la dimostrazione che il fenomeno dell’immigrazione è affrontato, ipocritamente, come un’emergenza. Questo non è vero, non si tratta più di una situazione imprevista né limitata nel tempo, così come il termine ‘emergenza’ lascerebbe intendere, ma di un problema quotidiano che ha bisogno di un serio piano per occuparsene”. Lo ha dichiarato il sen. Giovanni Mauro, capogruppo in Commissione Affari Costituzionali del Senato e portavoce di Forza Italia per la provincia di Ragusa, al termine dell’audizione in Commissione del sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna, presente per relazionare sul fenomeno dell’immigrazione.
“Rispetto allo scorso anno – ha detto il senatore – per quel che attiene l’accoglienza la situazione non è mutata di una virgola. Le strutture erano al collasso allora e continuano ad esserlo oggi. Cambiano solo i numeri: sono attesi sulle nostre coste un totale di circa 70 mila migranti, a fronte dei 30mila dello scorso anno. Serve assolutamente una nuova strategia per affrontare il fenomeno con lungimiranza, quando, invece, sembra che lo si affronti, giorno dopo giorno, come se ogni sbarco cogliesse di sorpresa una macchina organizzativa, efficiente sì, ma ormai quasi senza forze”.
“Ed ha ragione il sindaco Ammatuna – continua Mauro – affermando che Pozzallo ha subito dei danni di immagine. Quel che accade in quella città si ripercuote nel turismo, settore economico fondamentale, ma mentre Lampedusa ha ricevuto 20 milioni di euro tramite un’apposita delibera del Cipe del 29 aprile 2015 in forma ‘risarcitoria’ per lo sforzo di quella comunità, Pozzallo è rimasta a bocca asciutta per precise responsabilità del Governo”.
“Con l’arrivo dell’estate i problemi legati alle strutture, alla sanità e al turismo di Pozzallo non faranno che acuirsi – conclude Mauro – ed è chiaro che al Governo prima di ogni altri spetta il compito di intraprendere la strada migliore per risolvere queste criticità, smettendola per una volta di nascondere la testa sotto la sabbia”.

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