DOMANI LA VIA CRUCIS NEI REPARTI CARATTERIZZERA’ LA FASE PIU’ INTENSA DELLA SETTIMANA SANTA CELEBRATA AL CIVILE

La morte di Gesù come tappa necessaria verso la Risurrezione. Domani sarà un giorno centrato sulla Croce, da vivere non con aria di tristezza ma in spirito di celebrazione, poiché Cristo Gesù, come sommo sacerdote, in nome di tutta l’umanità si è consegnato totalmente alla morte per la nostra salvezza”. E’ quanto afferma il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti, nell’illustrare i momenti che caratterizzeranno il Venerdì santo all’ospedale Civile di Ragusa. Alle 17, nella cappella, la celebrazione della Passione del Signore sarà animata dai componenti della Consulta dell’ufficio per la Pastorale della salute, dalla cappellania ospedaliera, dai medici, dagli operatori sanitari, dai volontari dell’Avo, con la partecipazione dell’Associazione nazionale carabinieri, sezione di Ragusa. Alle 18 si terrà la Via Crucis nei reparti animata dalla cappellania ospedaliera e dai volontari dell’Avo. Mentre, dalle 20, l’ufficio per la Pastorale della salute parteciperà alla solenne processione dei simulacri del Cristo morto e dell’Addolorata che prenderà il via dal Duomo di San Giorgio. “Il simulacro del Cristo morto e dell’Addolorata – continua don Occhipinti – rappresentano il segno dell’impegno da parte del mondo sanitario a farsi carico delle sofferenze degli altri e a sostenerli durante il cammino della sofferenza. Domani, poi, non si celebra l’Eucaristia; l’atto principale di questo giorno è la celebrazione della Passione del Signore, nel pomeriggio. E’ un atto semplice e silenzioso, durante il quale si propone alla meditazione dei fedeli, appunto, un testo evangelico della Passione del Signore, che viene proclamata con particolare solennità. Le letture del Venerdì santo ci permettono di cogliere la forza con cui Cristo affronta il dolore e la morte. Al termine della proclamazione della Parola, si prega per le necessità materiali e spirituali di tutta l’umanità. Dopo la preghiera universale, il sacerdote invita i fedeli a venerare la Croce, che rappresenta simbolicamente la passione di Cristo e il suo amore infinito per noi. Terminata l’adorazione della Croce, si recita il Padre nostro in preparazione alla Comunione; dato che in questo giorno non ci sarà la messa propriamente detta, l’Eucaristia che viene distribuita nella Comunione è presa dall’altare della Reposizione, dove era stata posta dopo la celebrazione eucaristica del Giovedì santo. Con la Comunione, che conclude la celebrazione del Venerdì santo, è data a tutti la possibilità di unirsi intimamente al Signore Gesù che si è offerto al Padre nella morte in Croce per darci la vita. Al termine della celebrazione, la Croce resta esposta alla venerazione dei fedeli. Dalla tristezza di questo giorno, però, sgorga già la gioia per la speranza della Resurrezione”.

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