IL CONVEGNO DEI GIORNALISTI A SANTA CROCE CAMERINA

L’ordine dei Giornalisti, che ha organizzato nel “luogo del delitto” un corso di formazione dal titolo.  “Quando l’informazione non è minore – Cogne, Rignano, Avetrana, Santa Croce: avanti il prossimo?”. ha avuto ragione ad organizzarlo a Santa Croce Camerina dove è stato ucciso il piccolo Loris Stival.

Hanno partecipato infatti un centiaio di giornalisti per ascoltare il presidente nazionale dell’Ordine, Enzo Iacopino, Franco Nicastro, il sindaco di Santa Croce, Franca Iurato, l’avvocato Ignazio Galfo e il vice-presidente del Garante della Privacy, Augusta Iannini. Il primo cittadino nel corso dei lavori , ha spiegato, come “da un episodio così triste come la morte di un bambino, debba esserci uno scatto a livello etico e deontologico per la professione giornalistica. Speriamo che da questo momento possa esserci una considerazione più alta di quello che è il vostro compito”  Ha difeso poi la città: “Santa Croce, durante quei terribili giorni, ha mantenuto una grande compostezza. Il circolo vizioso dei media ha gettato un’ombra sul paese, ma ciò che è stata definita omertà, era in realtà un silenzio dignitoso. E’ stato ingiusto colpevolizzare la città a livello nazionale”.

La dottoressa Iannini ha sottolineato come “l’interesse pubblico alla conoscenza dei fatti deve essere perseguito garantendo l’anonimato dei minori coinvolti evidenziando come chi offre delle notizie viola delle norme e risponde a una forma di esibizionismo patologico”. Non ha lesinato critiche al settore, infine, Enzo Iacopino, che ha messo nel mirino alcune note trasmissioni televisive per i servizi mandati in onda: “Da rappresentante di tutti i giornalisti, chiedo scusa alla città di Santa Croce, alla famiglia di Loris Stival e alla signora Veronica Panarello, che merita un giusto processo. Non possiamo esibire la presunzione d’innocenza solo quando ci fa comodo. Noi dobbiamo fare i cronisti e non i giudici. A volte facciamo delle cose che sono un monumento alla vergogna. Il dovere dei giornalisti è raccontare la verità e non fare sciacallaggio per dare piacere ai ‘guardoni’”. Iacopino, che ha chiesto volutamente di non essere applaudito durante il suo intervento (“Siamo qui per vergognarci di qualcosa” ha spiegato) non ha lesinato critiche all’operato di alcuni giornalisti nel trattamento della vicenda Loris

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