INTERVENTO DI GIUSEPPE SCUDERI DOPO LA MORTE DI UNA SIGNORA DI VITTORIA

Intervengo in merito alle dichiarazioni fatte dalla presidente dell’Associazione “Cittadinanza Attiva-Tribunale per i Diritti del Malato”, Anna  Chiaramonte, relative alla vicenda di una signora deceduta, lo scorso dicembre, mentre era ricoverata al Reparto di Medicina di Vittoria. Approfittando della nefasta storia di questa paziente, infatti, la Chiaramonte solleva accuse contro gli infermieri, in particolare, ed al reparto di Medicina, in generale.

Innanzi tutto voglio esprimere il mio cordoglio per la morte di questa donna e comprendo il dolore dei familiari; perdere un caro è sempre qualcosa di estremamente doloroso. Voglio però essere solidale con il personale del reparto di medicina, conoscendo bene medici, infermieri e capo sala, che operano con grande professionalità e diligenza, pur trovandosi spesso in carenza di personale ed oberati da una mole di lavoro aumentata dal ridimensionamento degli ospedali vicini e dalle urgenze provenienti dal Pronto Soccorso. In veste di consigliere comunale ho così voluto conoscere la situazione e verificare se quanto dichiarato dalla Chiaramonte avesse qualche riscontro. Sulla questione della carenza di biancheria per i letti è ormai noto che  cuscini, federe, lenzuola e biancheria in genere mancano in tutta l’ASP di Ragusa. Il reparto può, in questo senso, dimostrare ogni segnalazione al riguardo indirizzata al Provveditorato. Da ciò che ho appreso emerge che il personale del reparto si è prodigato in ogni modo: nella notte citata gli infermieri hanno assistito la paziente scrupolosamente (la registrazione di tutto è riportata nella cartella clinica), monitorando in particolare la saturazione di ossigeno che dal 73%, aumentando la FiO2, ha raggiunto il 92%. Tutto ciò non sarebbe accaduto se l’ossigeno non fosse stato erogato dalla fonte, come invece afferma la Chiaramonte; l’infermiere del mattino, date le insistenze dell’assistente della donna ricoverata, ha semplicemente cambiato il contenitore di acqua distillata per acquietare le pretese di chi non comprende che la paziente non può avere percezione fisica del flusso dell’ossigeno, che può essere solo monitorato dalla SpO2 che verifica l’effetto benefico di tale erogazione; nessuno degli infermieri in turno, al momento del decesso, rammenta la banale richiesta di una garza, ma tutti ricordano bene le manovre di rianimazione cardiopolmonare, l’utilizzo del carrello di emergenza e la corretta ricomposizione della salma, come da protocollo; alquanto discutibili, poi, le dichiarazioni fatte riguardo agli “imboscati” che suona come un’accusa retorica e priva di fondamento; il cibo sarebbe scadente? La mensa dell’ospedale di Vittoria è  una delle migliori dell’ASP, ma forse la signora non sa che a seconda della patologia i pazienti debbono rispettare diete iposodiche,  diete ipoglucidiche, ecc….

Ritengo che con il suo comportamento la stessa Chiaramonte abbia leso il diritto del malato creando preconcetti infondati, timori e diffidenza in persone che hanno bisogno anche del conforto psicologico.

Invito la Chiaramonte a occuparsi seriamente dei diritti dei cittadini e dei malati, a verificare i fatti informandosi correttamente con TUTTI i diretti interessati, controparte compresa, prima di fare dichiarazioni e avanzare accuse, solo in questo modo eviterà di creare allarmismo e diffondere messaggi che sfiduciano l’operato di professionisti seri, che con mille difficoltà si adoperano per il bene dei pazienti.

 

 

 

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