SOCCORSI DUE GOMMONI DA UN PETROLIERA

Sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria Boye Calo, senegalese, classe ’94, in quanto responsabile di aver condotto un gommone dalle coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da una petroliera, così come sperato e programmato.

Il responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, è associato ad altri soggetti presenti in Libia, i quali traggono profitto dall’ingresso clandestino nel territorio Italiano di cittadini extracomunitari.

Il delitto è aggravato dall’aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia a più di 5 persone, perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro, dall’aver messo in pericolo la vita degli extracomunitari ed inoltre per averli sottoposti ad un trattamento inumano e degradante.

I migranti a bordo del gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospiti presso il C.P.S.A. di Pozzallo in attesa del trasferimento.

Nella mattinata del 3 Marzo, alle 10.00, la motonave “Conti Agulhas” ha ricevuto una richiesta di soccorso da parte di un gommone in difficoltà. Riuscita ad agganciare il battello in difficoltà sul quale si trovavano 89 soggetti, la nave ha iniziato a navigare e subito dopo ha tratto in salvo altre 94 persone, tutte di sesso maschile e provenienti da più Paesi del Centro-Africa.

Giunta al porto di Pozzallo la nave “CONTI AGULHAS” ha tratto in salvo i clandestini, i quali sono subito sbarcati e successivamente ospitati al C.P.S.A.

La macchina organizzativa messa in piedi per ogni sbarco è gestita dall’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa che ha messo a disposizione decine di uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio.

Solo grazie al loro impegno, in poche ore dall’arrivo dei migranti, tutti sono stati ospitati rapidamente al centro di primo soccorso ed accoglienza di Pozzallo.

Le operazioni di sbarco si sono svolte senza alcun problema prestando la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche.

Alle procedure hanno partecipato 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica lavora senza sosta per le operazioni di fotosegnalamento in considerazione dei nuovi arrivi.

In tempi record, mediante l’installazione di 8 postazioni per il rilevamento delle impronte digitali sono stati identificati centinaia di migranti approdati.

In questo momento si procede all’identificazione degli ultimi migranti sbarcati al Porto di Pozzallo, e la Polizia di Stato ha già predisposto il trasferimento con ordinanza del Questore di Ragusa.

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza hanno individuato in poche ore dal loro arrivo, lo scafista senegalese, il quale ha confessato, ammettendo le proprie responsabilità in ordine al reato a lui contestato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Dopo ore di lavoro gli investigatori grazie al prezioso contributo degli interpreti provenienti dallo stesso paese dei migranti sono riusciti ad individuare lo scafista e successivamente a farlo confessare.

Sempre pochi dollari per l’equipaggio, con il rischio, ormai diventato realtà, del carcere una volta giunti in Italia.

Il lavoro degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta il responsabile di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile.

Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato circa 50.000 dollari a gommone che sommati per tutti quelli soccorsi hanno fruttato centinaia di migliaia di dollari ai criminali.

Le indagini condotte dalla Polizia, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

Nel 2015 sono 7 gli scafisti fermati su altrettanti sbarchi in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

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