LA VENTILATA SOPPRESSIONE DEL MAZZARELLI ART FESTIVAL

Quello che andiamo dicendo da tempo, e cioè che l’investimento che l’Amministrazione comunale programma per eventi e spettacoli non segue una sua logica ma segue la politica dell’improvvisazione, trova conferma nell’ultimo episodio accaduto a palazzo di Città”. E’ quanto affermano i consiglieri comunali del Partito Democratico, Mario Chiavola, Mario D’Asta e Giorgio Massari, con riferimento alle polemiche che circolano in questi giorni sulla ventilata soppressione della quarta edizione del Mazzarelli Art Festival che si sarebbe dovuta tenere in estate. “Lasciando solo per un attimo da parte – dicono Chiavola, D’Asta e Massari – il grande entusiasmo dell’organizzatore, il giovane artista di casa nostra Antonio Carnemolla, che si è fatto in quattro, negli anni scorsi, per riuscire a dare dignità ad un percorso che, soprattutto in momenti di magra come questo rischiava di finire in un tunnel, non possiamo non ribadire i concetti che avevamo già espresso in altre occasioni. Si fa troppo per alcuni, troppo poco per altri. Ma, soprattutto, non si ha chiara l’idea di ciò che si vuole per Ragusa. E così a Natale si predilige una linea, a Carnevale un’altra, in estate tutto il contrario, e si crea un’accozzaglia caleidoscopica di eventi che poco o nulla hanno a che fare con la necessità di attirare il grande pubblico. Il Comune ha le risorse finanziarie adeguate? Le investa nel modo più corretto. E, soprattutto, tenendo conto di una visione strategica che, ancora, in questo settore come in quello turistico, entrambi intimamente correlati, continua a mancare. Siamo certi che si potrà instaurare il dialogo dovuto con Carnemolla per fare in modo che il Mazzarelli Art Festival trovi l’occasione per potere essere riproposto. Il Comune deve essere propositivo, in questo caso. Non può solo limitarsi ad accettare o a bocciare una proposta. Deve verificare se la stessa rientra in quel contesto strategico di cui parlavamo e, nel caso in cui la risposta sia positiva, darsi da fare il più possibile per garantirne l’attuazione, magari coinvolgendo anche sponsorizzazioni private, con un sistema pubblico-privato che, in casi del genere, ha la sua ragion d’essere. Ecco perché chiediamo all’assessore Stefania Campo, che detiene la delega al ramo, di valutare con attenzione prima di chiudere definitivamente le porte e di cercare sempre la strada della mediazione anche perché lei, non lo dimentichi, rappresenta la città e la città, in maniera sostenibile certamente, deve essere messa nella condizione di potere esprimere pure iniziative di questo tipo”.

 

 

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