IL FOTOGRAFO, UNA PROFESSIONE CHE CAMBIA IN MODO RAPIDO

 

Il mondo in un click. Ma perché la professione del fotografo abbia qualche speranza di rimanere a galla è necessaria una estrema professionalizzazione in un mercato globale che tende sempre più ad esaltare, soprattutto sui social network, i cosiddetti “condivisori”. Occorre capacità tecnica, artistica, e un cuore grande, per fare in modo che una foto riesca ad emozionare. Ma è indubbio che la professione, rispetto al recente passato, deve essere cambiata. Altrimenti rischia, in maniera inevitabile, di morire. Non sono mancati gli accenni autocritici, ieri sera, a Poggio del sole resort, sulla sp 25 Ragusa mare, in occasione della prima giornata del workshop “Ragusa tra i fotografi – I luoghi di Montalbano” promosso dall’Associazione fotografi iblei. I professionisti presenti, con rappresentanze da tutta Italia, hanno esposto le proprie problematiche e hanno convenuto con i colleghi sulla necessità di professionalizzare al massimo, attraverso l’utilizzo di tecniche sempre più sofisticate, il mestiere. “Perché se il cliente viene a cercarci – hanno detto – ci deve essere un motivo. E noi dobbiamo fare in modo che questi motivi possano essere più d’uno”. Lo hanno ripetuto a chiare lettere Chiara Barbieri, fotografa del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, Mimmo Basile, esperto di post produzione, Vito D’Agostino, videografo e wedding, Roberto Fiocco, wedding glamour, Michele Rinaldi, wedding, e Pippo Nicoletti, docente di fotografia. Il presidente dell’Afi Ragusa, Enzo Giummarra, con il vice Ignazio Di Grandi e con Fabio Nicolaci, hanno voluto mettere in rilievo l’importanza del confronto tra i professionisti. “Solo che spesso, anche a livello locale – ha affermato – sebbene ci sia chi, spesso e volentieri, si lamenta, non viene colta al meglio la possibilità di sfruttare occasioni del genere. E così a Ragusa arrivano fotografi da ogni parte d’Italia e alcuni professionisti iblei non sentono neppure il bisogno di attivare un proficuo e sereno scambio di idee con chi pratica lo stesso mestiere e con chi si trova ad avere a che fare con analoghe problematiche. La categoria, come sempre, rischia di trovarsi ancora una volta sfilacciata e senza potere sperare di compiere passi in avanti”. La prima giornata riservata ai master è stata preceduta, ieri pomeriggio, da un incontro culturale. Giummarra, infatti, ha coinvolto il movimento Arteclettica e l’associazione Idea Integrata, favorendo un connubio tra varie espressioni artistiche. E così c’è stata la possibilità di assistere alla “lectio magistralis” del maestro Emanuele Cappello, in arte Kapel, che ha spiegato come si legge un dipinto piuttosto che alla dotta dissertazione di Giancarlo Busacca di Arteclettica su come viene vissuta la pittura all’interno del movimento. E’ intervenuta anche Elena Incremona, presidente di Idea Integrata, che ha illustrato quali le finalità della propria associazione nel contesto di un progetto più ampio che ha preso le mosse sulla base di un sogno coltivato da anni mentre la poetessa Cettina Rollo ha letto alcune delle proprie liriche suscitando grande emozione. Per quanto riguarda i rappresentanti istituzionali erano presenti il vice prefetto di Ragusa Silvio Ciarcià, il presidente regionale dell’Avis, Salvatore Mandarà, e il presidente della Pro Loco di Comiso, Maria Rita Schembari, che hanno espresso apprezzamenti per un momento che ha permesso alle varie arti presenti sul territorio di compenetrarsi tra di loro con un taglio assolutamente inedito. Da sottolineare, infine, gli interventi musicali del maestro Simone Spreafico che, con la chitarra, essendo tra i più geniali interpreti della musica di Fabrizio De Andrè, ha proposto in versione cover alcune delle perle del cantautore genovese. Oggi e domani i partecipanti al workshop avranno la possibilità di confrontarsi con i vari master che animeranno l’evento per migliorare e affinare le proprie tecniche. Saranno formati una serie di gruppi che, tra l’altro, eseguiranno delle foto notturne.

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