BATOSTA DA DIMENTICARE

Il Padua Rugby Ragusa torna da Napoli con una sconfitta che fa più male al morale che alla classifica.

Partenope Napoli – Padua Rugby Ragusa si è chiusa sul 46 a 10 ma se i ragusani avessero creduto ai segni premonitori avrebbero fatto meglio a non scendere nemmeno in campo e darla vinta a tavolino ai napoletani. Venerdì sera ha dato forfait Andrea Solarino e sabato mattina Emanuele Licitra; durante il viaggio il pullman si è guastato e la comitiva è rimasta bloccata per un po’; nel riscaldamento pre gara Albert Digrandi si è sentito male e coach Greco è stato costretto a lasciarlo in tribuna. Con queste premesse, si poteva vincere la partita? Battute a parte, i ragusani sono scesi all’Abricci di Napoli sapendo che oggi portare punti a casa non sarebbe stato facile, visto che di fronte avevano un’ottima squadra, molto forte dal punto di vista fisico e che durante gli ottanta minuti ha messo in mostra una buona linea di trequarti, capaci di approfittare di ogni errore avversario. Dall’altra parte si è visto un Padua che è andato a corrente alternata, facendo vedere ottime cose ma, al contempo, anche banali errori che, alla fine, sono costati la partita. Eppure l’inizio sembrava di quelli buoni: alla prima azione di gioco il Padua commette un fallo a centro campo ma uno dei maggior pericoli della vigilia, il piede dell’estremo partenopeo, Marcos Reyna, si rivela impreciso, e in quella successiva Daniele Stracquadanio intercetta un passaggio e può andare a tuffarsi al centro dei pali. Per lui prima meta in serie B e per il Padua un vantaggio insperato. Che però la giornata non fosse una di quelle buone si capisce al momento della trasformazione: Ottavio Modica, nonostante la posizione, calcia a lato. E siamo solo a secondo minuto. La Partenope sa che deve vincere e inizia a giocare, approfittando soprattutto degli errori iblei. Al 5° è Reyna a centrare i pali per fallo dei siciliani sui 22, mentre all’11° arriva la prima meta dei locali, al termine di un’azione che prende il via da un carrettino e che viene conclusa da Fiore dopo una serie di batti e ribatti sulla linea di meta iblea. Reyna non centra i pali. 8 a 5. Due minuti dopo Ottavio Modica avrebbe l’occasione per pareggiare ma, anche in questo caso la posizione è centralissima, il pallone non centra l’acca. Adesso sono i padroni di casa a fare la partita, con gli ospiti che si difendono, a volte con ordine, altre volte con affanno. E continuando a difendersi, la marcatura è destino che prima o poi arrivi. Accade al 30° e la segna ancora Fiore, dopo un’azione dei trequarti che si avvia con una touche sul lato destro dello schieramento d’attacco e che si conclude dalla parte opposta. Reyna, che evidentemente non ha ancora carburato, prende il palo. 13 a 5. L’estremo argentino entra a regime al 35°, quando buca l’imbambolata difesa iblea. Lo stesso centra i pali. 20 a 5. A questo punto c’è la reazione paduina. I ragusani si riversano in attacco, mettendo più volte in difficoltà la difesa partenopea. Ma prima un errore di trasmissione permette ai napoletani ribaltare la fase difensiva in una di attacco; poi, quando ai biancazzurri sembra sia riuscito il miracolo di arginare il pericoloso attacco della squadra di casa, un altro passaggio sbagliato viene intercettato da Antonelli che segna la meta del bonus. Con la trasformazione di Reyna fa 27 a 5 e squadre negli spogliatoi. La ripresa, per gli ospiti, è come un pugno nello stomaco. Dopo i primi minuti in cui i paduini sembra possano riaprire la partita, al 48° un placcaggio in ritardo di Giuseppe Modica costa il giallo al mediano di mischia ibleo. È l’inizio della fine. I partenopei prendono in mano la partita e per il Padua è notte fonda. Al 52° i ragusani perdono una mischia e Adamo, da poco subentrato a Cateriano, va in meta. Reyna sbaglia la trasformazione. 32 a 5. Coach Greco prova a mescolare le carte. Escono Giuseppe Di Mauro, Eugenio Lo Presti e Paride Vona, entrano Giovanni Tumino, Antonio Modica e Giuseppe Garozzo. La mossa non sortisce gli effetti sperati anche perché, appena entrato, Modica placca un avversario che è ancora in volo e viene mandato a far compagnia al fratello dietro la lavagna dei cattivi. Il cuore Padua però è duro a morire e, nonostante l’inferiorità numerica, cerca in tutti i modi di ottenere quanto meno il punto di bonus. La speranza si riaccende al 62° quando, dopo una serie di attacchi, Gianluca Tumino, anche per lui si tratta della prima marcatura in B, segna la seconda meta dei ragusani. Ottavio Modica sbaglia la non facile trasformazione. 32 a 10 e partita che sembra si possa recuperare. Purtroppo non sarà così. Al 66° è il mediano di mischia napoletano, Gherardi, ad andare in meta, e tre minuti dopo arriva la doppietta di Antonelli, la settima per i napoletani. Con le due trasformazioni, una di Martone e l’altra di Reyna, fa 46 a 10 e partita che si chiude qui. Negli ultimi minuti non accade più nulla se non alcuni cambi e un giallo, proprio allo scadere, sventolato dal signor Passacantando, ottima la sua prova, ai danni del partenopeo Ricciardi. Con la sconfitta odierna, e la vittoria della Svicat Lecce in casa del Reggio Calabria, i ragusani sono superati in classifica proprio dai salentini e la partita di domenica prossima, in casa con la Capitolina Roma, che oggi ha perso in casa con il Colleferro, diventa uno snodo fondamentale per il proseguo della stagione. Ma di questo avremo modo di parlarne nei prossimi giorni.

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