”BEPPE FIORELLO E ADIL AKBASOGLU CANTANO MIMMO MODUGNO

Ai poli opposti del Mediterraneo due artisti, l’attore Beppe Fiorello e il cantante Adil Akbasoglu, ignari l’uno dell’altro, recitano e cantano l’interprete italiano più famoso al mondo… le note si accavallano, s’inseguono, s’incontrano, raccontano instancabilmente di emozioni immortali, di bellezze radicate. Mimmo è il ponte che rinnova le sensazioni della loro infanzia, una generazione timida ma intrisa di sogni, che attinge tutta la forza dallo stesso Mito e si lancia verso un futuro pronto ad accoglierla generosamente e a “braccia aperte” …

Dall’Italia Beppe Fiorello, accompagnato da due chitarristi (Vincenzo Bonaviri e Fabrizio Palma) porta in scena Penso che un sogno così”. E’ un tributo a Modugno, ma soprattutto è il miglior dono che un figlio possa fare al proprio padre coetaneo a Modugno… E’ la novella musicata mai scritta dal Verga e come il Verga in punta di penna avrebbe mosso i suoi personaggi. Beppe Fiorello con una capacità recitativa che va oltre la scena, crea un gioco di specchi, tirando fuori da se stesso le sane presenze luminose di un passato felice, come fossero perle, e lui, è il risultato finale del loro insieme.

Racconta come fosse predestinato a incontrare quel Modugno tanto simile a suo padre di cui era degno interprete delle sue canzoni; le cui sembianze, il carattere giocoso e gioioso,la generosità e le capacità canore  che avrebbe voluto far conoscere al pubblico, rivelavano la stessa somiglianza che oggi Beppe porta in scena con sconvolgente naturalezza, riconsegnando al padre quel sogno realizzato…e senza trascurare la sua terra, con il suo bellissimo dialetto siciliano in bilico tra ironia e commozione, crea un’affabulazione intensa con quel passato quasi dimenticato che riemerge ammantato di buoni sapori e magica poesia.

Intanto nello stesso istante, alle porte dell’oriente, là dove i muezzin annunciano la preghiera dai minareti che si specchiano sul Corno d’Oro, Adil Akbasoglu mette in scena allo Zorlu Center di Istanbul “Volare: Modugno e io”.Davanti a un pubblico cosmopolita, accompagnato al pianoforte da Celik Kasapolu e da un eccellente gruppo di vocalist , con la sua melodica voce tenorile, omaggia un vecchio FONIT “Volare di Modugno”, che possiede dall’infanzia, il  cui interprete ha segnato il suo destino. Per tutta la vita, ne ha colto: la generosità, il coraggio di sognare , la determinazione,il carattere, la bellezza della sua poesia… e lo porta in scena. Come Beppe Fiorello, canta  Ciao bambina, la Lontananza, Meraviglioso, Un uomo in frac, interpreta  Dio,come ti amo e le parole trasudano di “vita” ,  fino a “U pisci spada” che con marcata recitazione anche se cantata in dialetto siciliano riesce a  catturare il pubblico. Segue un madley trascinante,che tende a rilevare come la cosiddetta “canzone popolare, la musica del mediterraneo” di Modugno, da sola  abbia fortemente mantenuto il confronto con i contemporanei  Nat King Cole, Frank Sinatra, Beatles, gli Abba, Elvis Presley. e infine trova spazio la più recente Scugnizzi, sulle cui note vengono adattate parole turche, a dimostrazione della fusione della melodia italiana con l’anima del popolo turco.

C’è da chiedersi Come sarebbe stata la vita se non ci fosse stato Mimmo?Le diverse culture si sarebbero incontrate? le idee sarebbero mai volate?  

Come non riconoscerlo fra i classici della storia della musica per la semplicità della sua canzone che altro non è: la purezza della vita!

Parole che cantano tutte le sfumature dei sentimenti depositati nel cuore di ogni essere umano… americano, europeo, asiatico…sono canzoni che piacciono a tutti, quindi è una canzone universale!

Interpreta la realtà, da cavallo cieco, agli operai in miniera, alla sua terra arida, al grillo che canta, all’uomo in frac (l’addio alla vita del nobile barone Trabia che è anche il nome di un villaggio sul Bosforo), la libertà, le malattie, la morte, il divorzio, persino il caffè al bar.. è una ricchezza culturale profonda!

Canta i buoni sentimenti, canta l’amore eterno, quello che nasce dal cuore, quello che sa perdonare, che sa accogliere, che sa amare!

Canta L’Italia in codice, un codice nascosto da cercare dentro le sue canzoni, parole magiche: Dio, l’azzurro del mare e del cielo, il calore del sole, il pesce. la famiglia ..canta la bellezza!.

Canta VOLARE e riaccende  in ogni anima la fiamma della vita!

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it