RIMBORSI SISMA DICEMBRE 1990

Dopo il sì della Camera all’emendamento alla legge di stabilità, che ha dato il via libera ai rimborsi delle imposte pagate nel triennio 1990-1992 dai contribuenti delle province di Ragusa, Siracusa e Catania colpite dal terremoto del 13 e 16 dicembre 1990, adesso i presidenti delle associazioni territoriali aderenti all’Associazione nazionale commercialisti (Anc) di Ragusa e Siracusa, Antonietta Laterra e Salvo Geraci, si rivolgono ai senatori siciliani di ogni schieramento affinché portino avanti questo risultato in sede di discussione della legge di stabilità a palazzo Madama.

Tra i primi, ad accogliere la richiesta, il senatore Francesco Giuseppe Marinello, presidente della 13esima commissione permanente Territorio, il quale si è detto disponibile a definire la questione legata ai rimborsi delle imposte pagate eccedenti la misura del 10 per cento. “Ai cittadini – aggiunge – il senatore Marinello, che con maggiore diligenza hanno ottemperato all’obbligo previsto dalla costituzione, va riconosciuto lo stesso trattamento che il Legislatore ha concesso ai tanti contribuenti che, per effetto di una norma successiva, hanno beneficiato della riduzione al 10% dei tributi dovuti per il triennio 1990-92”.

L’appoggio arriva anche dagli onorevoli Vincenzo Vinciullo ed Orazio Ragusa, particolarmente sensibili a risolvere una questione che ormai dura da oltre 24 anni. “Una vera e propria task force tra commercialisti e politici, impegnati insieme  nell’interesse dei cittadini-contribuenti, è quella che si sta venendo a creare” dichiara soddisfatta la consigliera siciliana dell’Associazione nazionale commercialisti, Rosa Anna Paolino. “Gli ultimi eccellenti risultati raggiunti riguardanti il rimborso sisma ’90 – aggiungono i presidenti Anc Laterra e Geraci – sono il frutto di una intensa collaborazione tra politici e commercialisti. Questo dimostra che insieme possiamo fare tanto altro e molto di più e per tale ragione chiediamo al mondo politico di continuare la fattiva collaborazione intrapresa per dare risposte concrete e molto attese. Noi commercialisti chiediamo di essere parte attiva del nostro sistema economico, cooperare con i rappresentanti di governo e svolgere il ruolo sociale che lo Stato ci ha attribuito”.

 

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