CICCIO SULTANO A LEZIONE DOMANI MATTINA AL LICEO SCIENTIFICO “E.FERMI” DI RAGUSA

A lezione con Ciccio Sultano. Questa volta è lo chef del Duomo ad andare a scuola. L’iniziativa, che si terrà domani, venerdi 28 novembre a partire dalle 8:30 al Liceo scientifico “Enrico Fermi” di Ragusa, è stata ideata dagli stessi studenti. In occasione di una giornata di autogestione, gli studenti hanno coinvolto lo chef stellato a tenere loro una lezione-verità. Saranno infatti proprio i ragazzi a porre una serie di domande a Sultano per conoscere più da vicino la sua vita, il percorso compiuto per raggiungere la notorietà e i risultati che oggi Sultano incarna, ed anche l’iter che ha portato alla nascita del Duomo. Insomma una sorta di intervista a 360 gradi con il patron del Duomo, anche per sapere le regole d’oro a cui si attiene lo chef, quali i segreti della sua professione e soprattutto in che modo oggi la sua figura è di grande attualità non solo nel mestiere che svolge, ma anche come rappresentante di una cultura enogastronomica che ha suscitato importanti riconoscimenti e tantissimi interessi a livello nazionale e internazionale.

Parlare ai ragazzi – ha commentato Sultano – è una possibilità che mi ritaglio sempre nella mia sfera professionale. Il confronto diretto con i giovani è un arricchimento reciproco. Dai ragazzi si impara sempre a guardare le cose da un’altra prospettiva, dalla loro. Io, dal mio canto, posso parlare di una professione che ti prosciuga le forze fisiche e intellettive, ma ti da importanti soddisfazioni e successi. Come ogni lavoro, ci sono sempre momenti positivi e altri negativi, ma tutto fa parte di un mondo complesso, quale quello dell’enogastronomia, soprattutto se fatta, come spesso detto, in un luogo che soffre terribilmente una marginalità territoriale da altre ed effervescenti realtà. Ciò che noi facciamo nel nostro piccolo deve essere doppiamente apprezzato. Grazie al nostro ingegno e alla serietà con cui affrontiamo ogni giorno di lavoro, possiamo fare la differenza. Mi piacerebbe che gli studenti prendessero queste valutazioni, vissute ovviamente sulla mia pelle, come monito per andare avanti e credere fermamente nei loro sogni”.

 

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