MARIJUANA “FAI DA TE”

 I militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Ragusa hanno arrestato un trentunenne romano, ma residente nel capoluogo ibleo, per coltivazione di stupefacenti.

I carabinieri ragusani, in esecuzione delle direttive impartite dal comandante provinciale dell’Arma, stanno procedendo al controllo di tutti i soggetti che risultano interessati da pregresse violazioni in materia di armi e munizioni per verificare che abbiano cambiato condotta e non si dedichino più a tale illegale “collezionismo”.

Si sono quindi ieri pomeriggio presentati alla porta di Giovanni Niola, romano d’origine ma ragusano d’adozione, per una perquisizione domiciliare.

E il Niola non aveva in casa armi o munizioni bensì due piantine di canapa indiana in altrettanti vasi per fiori.

E tale marijuana “da orto” è stata sequestrata e ha portato il 31enne in caserma in stato d’arresto. Dopo le operazioni di foto-segnalamento, in considerazione della non particolare gravità della condotta e l’assenza di indizi di pericolosità del soggetto, d’intesa con il pubblico ministero dott. Marco Rota è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

I carabinieri negli ultimi due anni hanno riscontrato in Ragusa come la coltivazione “casalinga”, che in gergo viene chiamata “home growing”, sia in crescita. Alcuni giovani ragusani sono stati nel tempo arrestati per coltivazione di canapa indiana, pianta dalle cui foglie si produce la marijuana e l’hashish. In alcuni casi la finalità evidente era la vendita, data anche la quantità di piante e altri elementi (accordi per piazzare la roba sul “mercato” di Ibla ad esempio). In altri casi, per il numero esiguo di piante, poteva ipotizzarsi anche l’uso personale. Resta il fatto che per la Legge italiana la coltivazione è una condotta separata dalla detenzione per uso personale e prevede sempre e comunque l’arresto obbligatorio in flagranza di reato.

 

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