INAUGURATA LA PERSONALE DI GIO’ ANTOCI “VEDUTE DI TERRE E DI CAFFE’”, ALLESTITA AL CENTRO COMMERCIALE “LE MASSERIE” DI RAGUSA

È stata inaugurata venerdì 14 novembre la personale dell’artista di Ragusa Ibla Giò Antoci, nello spazio espositivo curato da Amedeo Fusco al centro commerciale “Le Masserie”, alle porte di Ragusa. All’inaugurazione erano presenti molti artisti e molta gente ha avuto modo di apprezzare le opere di Antoci, realizzate in modo originalissimo con polvere di caffè, terre ed acquerelli. “Nelle opere di Giò Antoci – ha detto Fusco – io ho trovato da subito tutta la sua personalità, la sua anima, il suo cuore, protesi alla realizzazione di queste sue opere che, tra l’altro, raffigurano per la maggior parte i luoghi del suo amore, della sua passione per la terra iblea”. Una grande intesa umana e artistica ha caratterizzato, fin dal principio, la collaborazione tra Giò Antoci e Amedeo Fusco. L’artista ha raccontato: “Amedeo è un grande professionista della promozione, e riesce a cogliere l’animo e la personalità di noi artisti. Ed io ero alla ricerca di un modo per far conoscere e divulgare la mia arte sprovincializzandola. Così, quasi per caso, è iniziata il nostro “matrimonio” che spero possa essere il più lungo e proficuo possibile.”

Così Rosario Sprovieri scrive di Giò Antoci nel suo testo critico: “E’ il meriggiare pallido e assorto, quello che abbiamo dinnanzi, ecco le atmosfere ovattate e intense, gli scorci colmi e solitari ricchi di una tenue luce crepuscolare, ci sono mondi filtrati al vaglio dell’anima nei quadri in esposizione, fra queste “vedute di terre e di caffè” dell’originalissimo Ibleo Antoci. L’osservatore, avverte un senso di smarrimento e di distacco, è come se il sole, per un istante, ne avesse abbagliato la vista, ma è nel ritrovare la giusta concentrazione, che riusciamo a sentire e a cogliere ancora quello stupore malinconico, che pervade tutta l’esistenza umana, quell’ipocondria che ci spinge continuamente verso le terre della malinconia e della sofferenza. […] All’aprirsi del sipario, innanzi alle opere di Antoci c’è sempre un messaggio in bottiglia, un SOS proveniente dagli abissi, una richiesta estrema, una disperata voglia di contatto “umano”, che ne colmi per sempre la disarmante assenza. Ecco perché le finestre sono abbastanza grandi e luminose, ecco perché tutti gli scorci diventano suggestivi paesaggi. Tutto ciò fa pensare a una grande personalità, aperta, sensibile ed estroversa, è Giò Antoci ad aprire le imposte e a spalancare le sue “finestre” sul mondo; è il pittore Ibleo che innesca la miccia e accende il suo cuore”.

 

Due opere di Giò Antoci saranno esposte alla collettiva internazionale d’arte contemporanea dal titolo “Punti di Vista – pittura, scultura, fotografia”, a cura di Amedeo Fusco e Rosario Sprovieri, che si terrà a Roma al Complesso dei Dioscuri al Quirinale dal 21 al 28 novembre.

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