CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI, LE NORME CHE PENALIZZANO I PICCOLI E MEDI IMPRENDITORI DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

 

Le nuove norme stabilite nel decreto legge del 24 giugno 2014 n. 90 che modifica l’articolo 38 del codice dei contratti pubblici al comma 2 bis preoccupano, e non poco, gli operatori del comparto delle costruzioni. E’ il senso dell’incontro che, tenutosi a Vittoria, rappresenta il primo di una serie di confronti che la Cna provinciale Costruzioni e Installazione e impianti intende portare avanti sul campo con gli imprenditori del settore. All’appuntamento tenutosi nel centro ipparino erano presenti il presidente provinciale Cna costruzioni, Bartolomeo Alecci, con il responsabile organizzativo, Vittorio Schininà, che è anche responsabile organizzativo dell’Unione Installazione e impianti. C’erano, altresì, i presidenti delle Cna territoriali di Vittoria e Comiso, rispettivamente Giuseppe Santocono e Giovanni  Calogero. In primo piano la questione riguardante la mancanza, l’incompletezza e ogni altra irregolarità essenziale delle dichiarazioni sostitutive che obbliga il concorrente che vi ha dato causa al pagamento, in favore della stazione appaltante, della sanzione pecuniaria stabilità dal bando di gara, in misura non inferiore all’uno per mille e non superiore all’uno per cento del valore della gara e comunque non superiore a 50mila euro, il cui versamento è garantito dalla cauzione provvisoria. In tal caso, la stazione appaltante assegna al concorrente un termine non superiore a dieci giorni perché siano rese, integrate o regolarizzate le dichiarazioni necessarie, indicandone il contenuto e i soggetti che le devono rendere.

“Si tratta – afferma Schininà – di una materia estremamente tecnica e che però sta procurando parecchi grattacapi ai piccoli e medi imprenditori del settore edile. Se, infatti, la questione non rileva per le grosse imprese, o comunque non in maniera così pesante, lo stesso non può dirsi per le piccole imprese che si confrontano con una situazione che crea parecchie difficoltà, essendo maggiormente prevalente il peso pecuniario. Sia chiaro che non vogliamo non rispettare i vari aspetti normativi contenuti nel decreto ma il fatto di dovere comunque pagare le sanzione crea scompensi economici non da poco. Ecco perché abbiamo chiesto al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, di prendere in considerazione la possibilità, come sembra stia facendo, di predisporre una bozza sui criteri da utilizzare per cercare di superare tutte le cose che non vanno. Questo il senso dei vari confronti che abbiamo avviato sul territorio. Da un lato per informare le nostre imprese di settore, dall’altro per ascoltare e raccogliere le loro perplessità su una problematica che deve essere risolta il prima possibile considerato anche il momento nero che il comparto sta attraversando. Come Cna Costruzioni e Installazione e impianti ce la stiamo mettendo tutta per individuare un percorso che consenta ai vari piccoli e medi imprenditori di salvaguardarsi rispettando al contempo la legge”. 

 

 

                                                                                 

 

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