VERIFICA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO

1. Introduzione 

Gentile sindaco, sei mesi fa richiamai l’assessore ai Lavori Pubblici per il mancato impegno di 600.000 euro relativi al contratto di quartiere «Treppiedi nord». In quell’occasione l’assessore respinse il richiamo e mi invitò a colmare le mie carenze, indubbiamente  incolmabili, studiando qualche ora di più. Nella seduta consiliare del 27 ottobre, anche Lei ha assunto un atteggiamento simile: mentre criticava le precedenti amministrazioni, attribuendo loro la responsabilità dell’enorme mole di residui attivi in bilancio, le ho ricordato che una parte di essi, in particolare 4.500.000 euro, era il risultato di un accertamento illegittimo da lei imposto per l’imu 2013. Mi rispose invitandomi, ancora una volta, a studiare. A ben pensarci, anche lei non ha avuto molte occasioni per manifestare i suoi rodimenti intellettuali. Diversamente avrebbe contestato le mie osservazioni critiche e gli addebiti che costantemente le muovo! Se, comunque, dovesse decidere di aprire qualche libro, provi a dare un’occhiata anche alle leggi di bilancio. Ora, per dimostrarle che ho studiato, le presento alcune osservazioni e alcuni quesiti sulle verifiche degli equilibri di bilancio. Sono sei considerazioni riguardanti:

1°. l’accertamento di 2.913.009,79 euro di gettito Imu, Ici e Tarsu;

2°. l’equilibrio di parte corrente;

3°. l’accertamento degli oneri per permessi costruttivi;

4°. il riaccertamento dei residui attivi e passivi;

5°. il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio;

6°. il Fondo di svalutazione.

Io comincio e lei mi risponderà correggendomi in modo appropriato e analitico. 

1.1. L’accertamento di 2.913.009,79 euro da gettito di Imu, Ici e Tarsu 

Ricorderà che il 30 settembre il Consiglio comunale avrebbe dovuto esaminare una delibera di Giunta (delibera di salvaguardia), a cui era allegato uno schema di bilancio formulato dall’Assessore Giannone con proposte di verifiche d’equilibrio; ricorderà che tale schema è stato sottoposto al preliminare parere del Collegio dei revisori; e, infine, che il Collegio gliel’ha respinto per mancata copertura di alcune uscite. In quell’occasione il Consiglio fu rinviato al 3 ottobre per provvedere, nei tre giorni di vacatio, alla «ricerca» dei fondi mancanti. Orbene, la copertura lei l’ha trovata addebitando 2.913.009,79 euro a coloro che, secondo l’ufficio tributi, non avevano, per qualche ragione, pagato. Il Tuel, però, prevede che la procedura di accertamento segua precisi adempimenti che hanno una durata temporale stabilita dalla stessa legge. Occorre, prima, in base all’articolo 179 e sulla base di idonea documentazione, individuare la ragione del credito e la sussistenza di un titolo giuridico; individuato il debitore, quantificata la somma da incassare e fissata la scadenza entro cui deve pagarsi, si emette il ruolo. In ogni caso, l’Amministrazione avrebbe dovuto notificare il credito agli eventuali debitori e lasciar trascorrere i 60 giorni dalla notifica per probabili ricorsi. Ora lei mi vuol dire che in tre giorni ha compiuto questa lunga trafila?  Lei si è limitata a trovare dei nomi, ha fatto la somma dei relativi eventuali debiti e l’ha portata in Consiglio. La conseguenza è che i 2.913.009,79 euro posti in entrata non sono certi, perché se il cento per cento dei debitori glieli contestasse e vincesse, l’intera somma potrebbe venir meno. Chiaro?

Siccome tutte queste somme, o parti di esse, non sono state notificate, per legge non possono dirsi accertate. Mi domando e giro la domanda anche ai revisori: la parte delle uscite che superava le entrate alla seduta del 30 settembre, per la quale i revisori hanno bocciato la manovra della Giunta, può considerarsi, oggi, legittimamente coperta? Ossia: possono considerarsi entrate delle somme non ancora accertate? Mi si potrebbe rispondere che l’accertamento è in corso. Sì, ma con tutta la buona volontà, se l’accertamento è in corso significa che, alla data di verifica degli equilibri non era ancora perfezionato. E noi alla data odierna stiamo coprendo una uscita già avvenuta. E la stiamo coprendo con nulla.

 

 

1.2.  L’equilibrio di parte corrente (equilibrio tra accertamenti e impegni)

 

L’equilibrio di parte corrente (accertamenti e impegni) è stato approvato ma non esiste, poiché quello creato da lei è solo un dato fittizio. Il bilancio in questo settore registrava più impegni rispetto agli accertamenti, per cui lei ha fatto in modo di pareggiarlo attraverso due manovre: 1) ha accresciuto le entrate fittizie di 2.913.009,79; 2) ha accertato tutti i trasferimenti ragionali e nazionali annuali omettendo di impegnare per intero spese annuali incomprimibili quali, l’Enel, le retribuzioni accessorie pei dipendenti e gli stipendi per il personale. Il risultato è che se si continua di questo passo avremo un incremento della massa, già cospicua, dei debiti comunali.

 

1.3. L’Accertamento degli oneri per permessi costruttivi

 

La situazione di bilancio relativa ai permessi costruttivi registra un’altra incredibile performance illegittima. Lei mi ha invitata a studiare ed io, umilmente, studio; ma lei non può fare queste cose. Lei avrebbe dovuto studiare il secondo principio contabile, il quale dice che:

 

«Un’entrata tributaria è accertabile soltanto dopo che sia stato formato il ruolo, o acquisita la denuncia, o ricevuto il versamento effettuato in autoliquidazione, o comunicato il gettito, o divenuto definitivo l’atto di accertamento o di liquidazione. Per l’entrata relativa agli oneri per permessi da costruire, da qualificarsi come tributaria, l’accertamento è effettuato sulla base degli introiti effettivi

 

La norma, per chi non l’avesse ancora capito, afferma che l’entrata relativa ai permessi edilizi va accertata sulla base degli introiti effettivi. Alla data del 20 ottobre risultavano entrati 660.108,28 euro. Mi può spiegare su quale base ha inserito un’entrata sensibilmente più elevata, pari a 925.178,84 euro? Studiare, per carità, sì, ma lei mi pare che abbia il potere di moltiplicare i soldi. Con lei, carissimo sindaco, non si muore mai. Il maggior accertamento non è casuale ma voluto per mascherare il disavanzo causato dalla sua allegra gestione.

 

 

1.4.  Il riaccertamento dei residui attivi e passivi

 

Con le verifiche di equilibrio è stato omesso il riaccertamento dei residui attivi e passivi. Parecchie delle poste di bilancio andrebbero espunte, ossia eliminate perché inesistenti. Un esempio per tutti è il gettito dell’imposta comunale sui consumi di energia elettrica del 2008: una somma di 841.152,03 euro, iscritta al capitolo 160/00, che permane in bilancio nonostante sia stata liquidata in sede transattiva nemmeno un anno fa. Le ricordo che tra gli obblighi giuridici di buona tenuta del bilancio, il principio di veridicità impone che quanto scritto in bilancio sia vero, ossia che se in bilancio si scrive di avere un credito verso l’Enel, questo credito deve esistere: diversamente non va iscritto. Chiedo a Lei, al Ragioniere capo e ai revisori, se è vero che il Comune di Modica ha questo credito e perché esso permane. Sarebbe opportuno rivedere, in quest’ottica, tutti i residui attivi e passivi non supportati dai relativi ruoli. Su quest’ultimo tema desidero ricevere una risposta dettagliata e documentata. L’avverto che tornerò sull’argomento e lo sviscererò sino in fondo.

 

 

1.5. Il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio

 

E’ noto che le verifiche di equilibrio, per quanto disposto nel Tuel, riguardano anche i debiti fuori bilancio. Ora lei, signor sindaco, ha provveduto a verificare gli equilibri ma trascurando alcuni debiti fuori bilancio. Mi riferisco, in particolare, all’enorme debito che abbiamo verso il Comune di Scicli, contratto per il conferimento dei rifiuti solidi urbani alla discarica di contrada San Biagio. L’omissione è ancora più grave se si considera che nel Piano di riequilibrio finanziario è previsto che si impegni, entro l’esercizio 2014, una prima rata di 2 milioni di euro. Per altro deve pur capire che le leggi non sono fatte solo per i cittadini comuni e che anche il sindaco deve rispettarle. Le ricordo, per altro, che in atto le è vietato assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge. E’ l’articolo 191 del Tuel che lo dispone. E un altro quesito debbo porle in proposito: ho notato che nel capitolo 11209/00 i due milioni previsti per pagare i debiti fuori bilancio sono stati ridotti a uno. Che intende fare col milione sottratto? Sa bene che in questo modo il gravame verso le generazioni future permane inalterato. I nostri figli dovranno pagare tutti i debiti che lei decisamente mantiene o accresce.

 

1.6. Il fondo svalutazione

 

Saprà certamente che i revisori dei conti hanno imposto, avvedutamente, la costituzione di un Fondo Svalutazione Evasione Tributaria. Persegue l’obiettivo di prevenire, rispetto alle previsioni delle entrate tributarie, quanto non è improbabile venga a mancare. E’ stato stabilito che contenga almeno il 20% del gettito previsto. Ho constatato che lei lo ha ridotto di ben 717.889,92 euro, ossia del 59% per cento circa. Osservando la riduzione sono rimasta sovrappensiero. Dicevo tra me: Quant’è rivoluzionario il nostro sindaco! La legge prevede l’istituzione di questi fondi per coprire eventuali minori entrate e lui manco la tiene in considerazione. Pensavo di qualificarla quanto meno pratico. D’altronde, dicevo, lui è abituato a promuovere previsioni almeno duplicate rispetto a quelle ministeriali: il Ministero degli interni che prevede, per l’imu a Modica, cinque milioni di entrata? Lui non si ferma prima di dieci. A farla breve mi sono convinta che lei non sia solo pratico, ma come minimo napoleonico. Questi Fondi, che nell’ottica del legislatore nazionale sono funzionali al mantenimento degli equilibri di bilancio, lei non sa che farsene. Se manca un milione di entrate, non pensa al microfondo previsto dal legislatore. Gira gli occhi; dà un ordine senza manco parlare, e prende corpo, magìa della mente, un accertamento di tre milioni. Nel più c’è il meno. Giusto?

2. Conclusioni

 

Voglio concludere con un augurio. E’ mio piacere, ma anche della cittadinanza che la segue da vicino, che lei, esaurito questo primo mandato, sia rieletto primo cittadino di Modica. Avrà, così, la possibilità -che sono certa svolgerà con grande entusiasmo- di coprire i debiti che ha fatto lievitare, con nonchalance, durante questi primi cinque anni. Forse capirà in quell’occasione, quanto logori vivere assediati dai debiti. Auguri di vero cuore, Ignazio!

 

                                                                                           Ivana Castello

 

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