EUROPA 2030: OCCASIONE SPRECATA PER IL CLIMA

La decisione del Consiglio Europeo su Clima e Energia presa a Bruxelles rappresenta una grande occasione sprecata. Un accordo sul clima che, purtroppo, rinuncia a dare all’Europa quel ruolo di guida nella rivoluzione energetica indispensabile a fermare i cambiamenti climatici. 

Il compromesso trovato nella notte di giovedi tra i Paesi UE è sicuramente inadeguato e potrà risultare addirittura pericoloso, soprattutto se la nuova Commissione Juncker si muoverà con questo passo nei mesi che ci separano dalla decisiva conferenza sul Clima di Parigi.

Eppure, malgrado l’occasione persa di lanciare un segnale politico forte al Mondo, l’innovazione energetica incentrata su fonti rinnovabili e efficienza continuerà velocemente la sua diffusione proprio perché oggi è l’unico scenario possibile e conveniente in campo energetico.

Dal vertice a uscire ridimensionato è proprio Matteo Renzi, che ha compiuto un errore politico grave con la scelta di separare la negoziazione sugli obiettivi europei al 2030 per l’energia e il clima – che ha totalmente trascurato da presidente di turno dell’Unione – da quella sul deficit di bilancio. Eppure nessun Paese più dell’Italia avrebbe avuto interesse a fare degli investimenti che permettono di ridurre i consumi e le importazioni di fonti fossili la bussola della politica europea dei prossimi anni, chiedendo proprio in questo ambito una incisiva politica anti ciclica per uscire dalla crisi. Città, treni e tram, pannelli solari e recupero edilizio. Scommettiamo che hanno piu’ consenso tra gli italiani delle trivelle in Adriatico e delle nuove autostrade dello SbloccaItalia?

 

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