FLORIDIA. UIL- F.P.L: “IL COMUNE NON DIALOGA CON I SINDACATI”

30 Set 2014 16:24

Floridia. La Uil contesta l’assenza di dialogo con l’amministrazione comunale.  Oggetto del contendere è, fra l’altro, l’assunzione di un coordinatore informatico. “Ancora una volta – premettono il segretario aziendale, Paolo Piccione e la R.S.U, Marieve Paparella, – l’amministrazione comunale di Floridia disattende ogni tipo di relazione sindacale e bandisce un pubblico concorso per l’assunzione di un coordinatore informatico su un atto ancora da definire; tutto ciò senza il parere delle organizzazioni sindacali. Un atto per il quale le R.S.U. di questo Comune avevano chiesto, prima in sede di delegazione trattante e poi formalmente, un confronto delle parti per acquisire il parere dei soggetti sindacali.

“La decisione di non incontrarci – continuano –  senza la possibilità di costruire insieme un piano di lavoro partecipato finalizzato al rispetto di pari opportunità (perché – si chiedono – non è stato bandito anche il concorso per 2 funzionari legali-avvocato?), all’organizzazione del lavoro negli uffici e alla gestione complessiva delle risorse umane, è una sfida che quest’amministrazione lancia al personale dipendente e ai sindacati, sottraendosi al dialogo e dimostrando insufficiente attenzione alle problematiche dei servizi e dei lavoratori”.

E aggiungono: “Non abbiamo bisogno di generali ma di soldati, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità di un Ente si misura e si valuta dal grado di erogazione dei servizi e non dal numero dei capi”. Non manca un riferimento alla questione idrica: “La riconsegna degli impianti del servizio idrico al Comune, ad esempio, comporta l’esigenza di avere operai e non colonnelli; i servizi che utilizzano il personale part-time, circa il 30% del personale in servizio, sono inadeguati alla domanda dei cittadini floridiani, per cui si può, per esempio, aumentare le ore di lavoro. Su queste cose si deve misurare un’Amministrazione autorevole, non a pensare di privilegiare questo o quel dipendente, ma di riordinare, seriamente, la struttura burocratica-amministrativa”.