PICCITTO FACCIA CHIAREZZA SU RANDELLO

Reiteriamo al Sindaco Piccitto la richiesta di fare chiarezza, una volta per tutte, sulla vicenda della salvaguardia dell’integrità del bene comune Randello, per quanto concerne le attività amministrative dell’ente da lui governato.

Solo qualche giorno fa abbiamo assistito ad un dibattito in consiglio comunale, da cui è scaturito un atto di indirizzo che così recitava : “… il Consiglio comunale vuole garantire la totale integrità di questo ecosistema affinché possa mantenere nel tempo le proprie caratteristiche naturali…in quanto rappresenta un sistema naturale assolutamente intatto..”.Guardando in streaming la discussione ci siamo ironicamente chiesti di cosa si stesse parlando. Sembrava di assistere ad un dibattito tra alieni, tra chi non ha mai messo piede in quella spiaggia dal 1 luglio.

La “totale integrità” di Randello, nei fatti, non c’è più. Allo stato resta violata. Non c’è più nemmeno “l‘eco sistema naturale assolutamente intatto” di cui si parla, che ci si ostina,a parole, a dire di voler preservare. L’attività turistico-balneare è ancora perfettamente attiva e funzionante, etc…

Come pensa il Sindaco di dare risposta all’atto di indirizzo licenziato in Consiglio Comunale? Come pensa di ripristinare le condizioni originarie dell’arenile, ovvero quelle esistenti prima del 31 maggio 2014? Perchè è stato permesso di stuprare in malo modo questo angolo di paradiso? A parte le parole ed i buoni propositi, quali atti concludenti sono sul tavolo? Cosa intende fare il Primo Cittadino per difendere l’integrità e la valenza del territorio che è stato chiamato ad amministrare? Il Sindaco è in grado di risolvere la matassa (così come da ultimo atto di indirizzo) o sarà nominato un altro esperto?

I fatti cui ci riferiamo, e per i quali chiediamo dettagliate spiegazioni, sono i seguenti:

In data 20 maggio Il Comune rilascia parere urbanistico favorevole alla realizzazione di uno stabilimento balneare sull’arenile di Randello, le specifiche tecniche dell’attività sono note nei dettagli: chiosco 7 x 7, fosse settiche e bagni nel retro duna in demanio forestale, 20 punti d’ombra, etc… Questo parere non era un parere dovuto (come ci è stato più volte ripetuto) ma, a quanto sembra di capire, propedeutico per il rilascio della concessione del demanio marittimo; concretamente quindi, la volontà espressa dal Comune tramite il rilascio di quel parere favorevole, diviene funzionale, il 16 giugno successivo, al rilascio della concessione quinquennale da parte dell’ARTA (assessorato regionale territorio ed ambiente). Questo atto ha inoltre creato aspettative economiche rilevanti al richiedente. Il 9 giugno poi la Giunta delibera un atto di indirizzo dove si esprime la precisa volontà di non consentire la realizzazione di stabilimenti balneari sulla spiaggia di Randello fino all’approvazione da parte della Regione del PDUM. Un atto inutile questo, ai fini pratici, che forse, e ribadiamo il forse, potrebbe valere solo per il futuro. L’11 giugno poi, a seguito delle vibranti proteste popolari per l’inizio lavori in spiaggia e a seguito di apposito verbale d’intervento dei vigili urbani datato 7 giugno, viene emessa ordinanza di sospensione lavori e ripristino dei luoghi per l’abuso relativo alla realizzazione di un chiosco in legno, dalle medesime forme e nel medesimo luogo, oggetto del parere favorevole del 20 maggio. Questa ordinanza (che può costar cara alle casse pubbliche per via della richiesta di indennizzo in corso, in quanto sembra sia stata pubblicata sul sito dell’ente senza prima spulciare i dati sensibili del richiedente) viene addebitata ad una concessione demaniale temporanea, in possesso del richiedente, valida fino al 15 luglio. Un fatto strano; invece di riferire l’abuso sanzionato alla pratica Suap 073/2013 (che ha per oggetto la realizzazione di uno stabilimento balneare, il cui progetto questa amministrazione conosceva, in quanto il 20 maggio aveva dato parere favorevole), lo si riferisce invece ad una concessione temporanea (per manifestazioni e premiazioni golfistiche sulla spiaggia, etc..). Le conseguenti comunicazioni alle autorità competenti, l’ARTA , che ancora in quella data deve rilasciare la concessione quinquennale, risultano quindi probabilmente imprecise.

Il 2 luglio il Sindaco afferma poi, nel corso di un incontro avuto con i rappresentanti del Comitato (che a lui chiedevano spiegazioni del perchè a Randello, nonostante l’ordinanza di sgombero e ripristino dei luoghi, ci fossero invece sdraio- lettini- ombrelloni – bagnini- etc.. e non era stato ripristinato un bel niente rispetto all’integrità originaria della spiaggia), che lui non aveva  nessun potere per evitare che l’attività turistico-balneare, (seppur in assenza del chiosco in legno), si insediasse, in quanto al richiedente era stata rilasciata dall’ARTA la concessione demaniale. In quella sede il Sindaco aggiunge inoltre che comunque appena approvato il piano spiaggia (cosa di pochi mesi ) si sarebbe risolto tutto con la decadenza della concessione. Non commentiamo in questa sede la validità di tali affermazioni, ci interessa per adesso fare un fedele resoconto di quello che è avvenuto in via cronologica.

Successivamente (appena in possesso dei relativi documenti amministrativi a seguito richiesta di accesso agli atti), abbiamo fatto presente al Primo Cittadino (non capiamo ancora il perchè certe cose non ce le abbia evidenziate e spiegate lui stesso a suo tempo di sua sponte il 2 luglio)  che in località Randello insisteva uno stabilimento balneare svolgente presumibilmente la sua attività senza il regolare nulla osta del SUAP; che tale iniziativa si svolgeva probabilmente in virtù di una concessione demaniale che si poggiava sulla realizzazione di uno chalet non più realizzabile (perché comunque ancora mancante di relativa concessione edilizia) ed all’interno di un perimetro fisico  dove succedevano cose particolari. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta e nessun chiarimento in materia. Completamente ignorate le nostre istanze.

Successivamente il 4 agosto siamo venuti a conoscenza , a mezzo stampa – GDS 4 agosto 2014 –dell’avvenuta comunicazione, al richiedente, del diniego della concessione edilizia per la realizzazione dello stabilimento balneare (lo stesso cui era stato dato parere favorevole il 20 maggio).

Abbiamo chiesto l’accesso agli atti relativo alla comunicazione del diniego della concessione edilizia, ma non abbiamo ancora potuto avere contezza di quanto richiesto.

Non abbiamo infatti mai capito il perchè, (invitiamo con l’occasione il sindaco a darcene contezza), una volta rilasciato parere favorevole in data 20 maggio (relativo alla realizazione di uno stabilimento balneare a Randello) , poi lo stesso Comune abbia successivamente negato la concessione edilizia per la realizzazione dello stesso. Non era meglio a questo punto negare il parere favorevole il 20 maggio e comunicare contestualmente al richiedente (e all’ARTA) che non sarebbe mai stata rilasciata una concessione edilizia, (ne allora ne mai), per realizzare uno stabilimento balneare su quell’arenile??? Perchè creare nel richiedente delle aspettative economiche se la volontà (ma ne siamo sicuri?) dell’amministrazione era quella di preservare l’integrità di Randello come spiaggia libera ed incontaminata?

Sindaco Piccitto, i cittadini vogliono chiarezza e la vogliono da Lei.

Da mesi si susseguono richieste di chiarimenti su atti specifici, avanzate in modo civile, che interessano l’opinione pubblica ed a cui, poco rispettosamente, non si è voluto dare seguito.

Richieste che pazientemente e civilmente riproponiamo, per l’ennesima volta, con ancor più determinazione.

Vogliamo sia fatta chiarezza su tutta la vicenda.

Non ci bastano parole e buoni propositi, vogliamo anche atti urgenti e concludenti che garantiscano alla comunità la salvaguardia dell’integrità di Randello come spiaggia libera, selvaggia ed incontaminata.

 

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