TOLTI I SIGILLI, RESTANO IMMUTATE LE RAGIONI DELLA PROTESTA

Abbiamo appreso con stupore la notizia che il Gip non ha convalidato il sequestro preventivo disposto d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Ragusa ed eseguito dai carabinieri il 6 settembre scorso. Non spetta sicuramente a noi entrare nel merito delle questioni tecnico giuridiche alla base delle disposizioni del giudice delle indagini preliminari. Il dissequestro vuol dire tutto e non vuol dire niente. Attendiamo di conoscere nel dettaglio le motivazioni ed andiamo avanti sempre più determinati. Riteniamo altresì doveroso ancora una volta sottolineare la bontà dello sforzo e dell’impegno del Procuratore a difesa del bene comune e contro privilegi e privilegiati di ogni ordine e tipo.  Il dott. Petralia ha dichiarato pubblicamente che siamo solo all’inizio e che vuole vederci chiaro nell’intera gestione della riserva naturale. Frasi ed azioni che hanno rinfrancato noi e larga parte dell’opinione pubblica, che ha finalmente, proprio in quella occasione, avvertito una istituzione vicina ed in sintonia con le sue istanze di giustizia civica e sociale. A Randello c’è in gioco la difesa di un bene comune e la sua libera fruizione da parte di tutta la comunità. Come il Procuratore, in tutta questa vicenda, vogliamo vederci chiaro anche noi, senza sabbia negli occhi. Sigilli o non sigilli, per noi non cambia nulla, la partita è ancora lunga e il nostro obiettivo, liberare Randello, resta immutato.

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