CARABINIERI IN CAMPO NEL PONTE DI SAN GIOVANNI

. I militari della compagnia carabinieri di Ragusa in occasione delle festività di San Giovanni, patrono della città, oltre ai servizi di pubblica sicurezza svolti unitamente alla polizia nel corso delle manifestazioni religiose e dello sparo dei fuochi, hanno incrementato nel territorio del comune di Ragusa l’intensità dell’azione preventiva e repressiva a mezzo sia di pattuglie in uniforme che di pattuglie in abiti civili, meglio impiegate per “beccare” i delinquenti in flagranza.

I servizi in uniforme sono stati impiegati per cinturare la città e controllare i movimenti in ingresso e uscita sia con posti di controllo fissi (peraltro purtroppo troppo spesso segnalati con gli abbaglianti da automobilisti incoscienti…) sia con controlli “improvvisati” nel caso di auto sospette notate dalle autopattuglie in movimento.

L’esito dell’attività è stato senza dubbio positivo, al di là della presenza “attiva” che già di per sé è apprezzata dal cittadino e temuta dal delinquente, nella “rete” dell’Arma sono caduti cinque “pesci”. Cinque persone sono state denunciate a piede libero per vari reati. Il caso più grave lungo viale Sicilia – peraltro nei pressi della caserma del comando provinciale carabinieri – un’autopattuglia dell’aliquota radiomobile, appena uscita dalla caserma, ha notato una donna che utilizzava un bimbo, alto forse un metro e dieci, per chiedere l’elemosina ai passanti. Il grave comportamento della donna, madre del bimbo, è perseguibile con la reclusione fino a tre anni e la sospensione della potestà genitoriale. Portata in caserma e fotosegnalata, V.S. 26enne nullafacente rumena, è stata denunciata per impiego di minori nell’accattonaggio.

Un pregiudicato ragusano 34enne, fermato alla guida della propria autovettura, aveva con sé un tirapugni (o noccoliera) in metallo, un manganello telescopico di circa mezzo metro e un coltello di 16 cm. Mentre quest’ultimo è considerato oggetto atto all’offesa, i primi due son ritenuti vere e proprie armi poiché concepite col fine esclusivo di nuocere alle persone (o eventualmente anche agli animali…). Il 34enne, G.G., è stato quindi denunciato per entrambi i reati di porto abusivo di armi e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

Un 59enne già noto alle forze dell’ordine è stato “beccato” mentre conduceva un’autovettura pur avendo la patente già da tempo revocata. È stato quindi denunciato per guida senza patente.

Stessa sorte per un 40enne tunisino, R.R. domiciliato a santa croce, fermato in zona ASI mentre era alla guida di un autocarro cassonato (nell’occasione vuoto), in un pomeriggio in cui tutte le aziende dell’ASI erano chiuse. La cosa ha insospettito non poco i militari, allarmati peraltro dalle precedenti denunce dei carabinieri di Vittoria, comune dal quale è stato allontanato con foglio di via, per gestione e trasporto illegale di rifiuti. Comunque, nulla si è potuto dimostrare sulle presunte finalità delinquenziali della sua presenza in loco ma i carabinieri hanno riscontrato l’assenza di qualsiasi titolo di guida.

Un giovane tunisino, il 21enne venditore ambulante A.E.H., è stato fermato alla guida dell’auto di suo padre per un normale controllo, a richiesta, ha esibito carta di circolazione e patente di guida. Peccato che da subito il colore più scuro del solito della tesserina rosa non abbia convinto il carabiniere che ne ha in pochi minuti riscontrato la falsità. Il giovane, colto “in contropiede” ha candidamente ammesso di averla acquistata a Catania. Per non aver avuto voglia di studiare ora si trova accusato dei gravi reati di falso materiale e ricettazione, oltre che del reato di guida senza patente

In tutti e tre i casi i veicoli sono stati sottoposti a fermo.

“Dulcis in fundo”… due comisani sono stati fermati mentre s’aggiravano con fare sospetto. L’auto è risultata sotto sequestro e i due avevano la disponibilità di un piccone (che si può usare non solo per zappar la terra ma anche per sfondare porte e vetrate…). I due sono stati denunciati per porto di oggetti atti ad offendere e no di essi – proprietario del veicolo – per violazione degli obblighi del custode di cose sottoposte a sequestro. L’auto è stata ri-sequestrata e affidata al deposito.

Anche se non sono stati riscontrati gravi reati di rapine e furti o estorsioni e altro, a quanto pare il lavoro per le forze dell’ordine non manca nel quotidiano. Certo nemmeno l’impegno dei carabinieri manca con il loro quotidiano tentativo di innalzare il livello di sicurezza in favore delle persone oneste. 

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