SVETLANA RAZVOROTNEVA, ESPONENTE DELLA FEDERAZIONE RUSSA: “IL RINASCIMENTO SICILIANO: AGRICOLTURA E TURISMO”

Gentile, precisa, acuta, l’esponente della Camera pubblica della Federazione Russa – istituzione non governativa – concede un’intervista ufficiale a RagusaOggi per smontare stereotipi e credenze cristallizzate nel tempo. La posizione Russa è di apertura ma non accetta le sanzioni dell’Unione Europea perché, a suo avviso, non ci sono motivi validi per subirle.

“E’ la seconda volta che visito l’Isola. Il primo contatto con i siciliani era avvenuto durante una visita di cortesia a una delegazione di sindaci”. Così esordisce la Razvorotneva. Sorridente, di ritorno da una gita sull’Etna, molto seguito dagli scienziati russi, lei ama ricordare gli studi dell’Est sulla gestione municipale in Italia, soprattutto in Sicilia. “Chiunque giunga qui – assicura la Razvorotneva – s’innamora dei luoghi e vuole tornare”. La percezione del russo nei confronti della Trinacria è cambiata nel tempo, pur mantenendo una dose di grande affettività e stima nei nostri confronti. Però è difficile fare un parallelo fra il 2009 (data della prima visita ufficiale) e oggi. E la sensazione che lei ha registrato in pochi anni è chiara, tuttavia. “Da un lato – sostiene – il turismo si è sviluppato da Noto in poi. La capitale del Barocco è celeberrima in ogni angolo del globo. Un fatto positivo. Ma da un altro punto di vista, in Sicilia, si avvertono le difficoltà di una crisi che attanaglia anche il resto d’Europa: alcuni campi del turismo possono essere sviluppati”. E cita un aneddoto: “Giovedì sera alle nove, ad Avola, non ho trovato neanche un ristorante aperto”. Un fatto strano. Sulla questione-Russa e i conflitti internazionali che attualmente devastano le aree sensibili del mondo ha una visione precisa. “Finché il premier era Berlusconi le intese fra noi erano più facili – afferma – . Tuttavia la Russia vede sempre l’Italia come un Paese amico, vicino non solo politicamente. Le culture non sono così lontane. Un uomo è tale dovunque e condivide gli stessi ideali, le stesse necessità. Purtroppo adesso sono critici i rapporti con l’Unione Europea”. Svetlana usa un tono “soft” e non istituzionale, ma la sostanza è evidente: con le sanzioni dell’Europa alla Russia non si risolve nulla. “Sono sanzioni che coinvolgono tutti i paesi, anche l’Italia, vicina agli States – prosegue – .  Tante persone in Russia pensano che la via d’uscita al problema con l’Ue si giochi sul terreno dei rapporti commerciali, umani, di sviluppo. Bloccare non ha senso, perché la politica di Mosca è aperta e volta alla pace. Le sanzioni fanno soffrire e non sortiscono altri effetti. Non è piacevole: e, peraltro, non rappresentano un pericolo “mortale” per noi. Se ci focalizziamo sui campi di sviluppo possiamo uscire dall’impasse”. E aggiunge: “Siamo preoccupati per il tentativo d’isolare la Russia dall’UE. La vera intenzione, invece, è armonizzare il problema ucraino. La Russia non è parte del conflitto: i media, invece, puntano sul nostro coinvolgimento. La Russia non manda armi in Ukraina, com’è stato ventilato. E’ grave che le organizzazioni che gestiscono militari non ci consentano di aiutare il popolo ukraino”. Le tensioni fra “blocchi”, quindi, non nascono dalle forniture di gas, che sarebbero un escamotage creato ad hoc. La vera questione è che si vorrebbe piazzare i missili della Nato troppo vicini alla Russia. La chiosa: “Putin non ha interesse a vincere o imporre forza in Ukraina, ma a rimanere fratelli federati”.

Roberto Rubino

IL testo in cirillico sarà pubblicato per i lettori russi nelle prossime ore dall’interprete Elena Avola

текст интервью будет опубликован в кириллице для русских друзей в ближайшие дни

 

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