PER UN PROGETTO CULTURALE DEL TERRITORIO CONDIVISO DAI CITTADINI

La manifestazione del video lab,festival del cinema a Kamarina, 21/24 agosto ,pone alcune questioni riguardanti la qualità delle proposte,che significano crescita per un popolo e qualità di vita,cui dovrebbero mirare amministrazioni,al di là del loro colore politico.

Purtroppo,invece,si assiste ad un abbandono dell’area di Kamarina da parte dell’Amministrazione Comunale di Ragusa,che ha organizzato alcune proposte interessanti cinematografiche,teatrali,ma senza un Progetto Culturale sull’area archeologica, che in molti pensano che appartenga a Vittoria,ma non a Ragusa. Finchè,non si capirà che il turismo culturale si incentiva anche grazie alle manifestazioni nelle aree archeologiche,come ha capito il Parco archeologico di Agrigento con i 40 eventi ivi organizzati,saremo lontani di vedere crescita in termini di turismo, di persone e cittadini.

Purtroppo,assistiamo ad un’assenza di Progetto culturale nell’area ragusana,  se pensiamo alle poche manifestazioni a Marina di Ragusa, ad esempio.Marina di Ragusa è una perla dell’isola siciliana,conosciuta per il suo mare,che accoglie non solo ragusani,ma turisti,che la sera si pongono il problema di vedere delle cose interessanti.

Un Progetto culturale vuole non proposte sporadiche,ma un respiro mediterraneo ed europeo,che permetta di far rivivere le piazze, duca degli Abruzzi, Piazza Malta, e non solo il porto, e dia la possibilità di una crescita collettiva. Ad esempio,i corti proposti a Kamarina sono di respiro europeo e mediterraneo, che danno alle persone possibilità di pensare e confrontarsi.

Invece,il metro e le scelte sono basate essenzialmente,come al solito , sul gradimento televisivo,sulle Miss, sulla quantità e non sulla qualità, e senza un Progetto culturale generalmente.

Questo è quello che notiamo ,ascoltando cittadini ,ragusani e turisti.

Manca,a Ragusa,come nelle aree marine, un Progetto Culturale, nel centro storico di Ragusa, nelle piazza per rivitalizzarle. Gli interventi sono sporadici e senza un filo conduttore. 

Purtoppo,la cultura viene vissuta come un abbellimento,un suppelletile,su cui esprimere la gradevolezza,ma non si riesce a far capire che questa è motore di sviluppo,che i beni appartengono all’umanità e rivivono grazie a noi, e che qualità non è quantità, ma è la prima che permette crescita per una popolazione.

Vorremmo dire all’Amministrazione che tavoli operativi con Associazioni,Fondazioni,operatori culturali, turistici,non solo del M5S, cittadini probabilmente sarebbero una soluzione alla costruzione di un Progetto culturale vero.

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