“DEPENDANCE RESORT RANDELLO, CAPOLINEA DELLA LEGALITÀ”

“Ci sono voluti quasi tre mesi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta: il Dossier Randello è pronto per essere svelato pubblicamente, alla luce del sole”.

Ad affermarlo il Comitato Randello Libera, il quale invierà “a puntate”, tutta una serie di ragionamenti, correlati da immagini e documenti originali.

“Non è stato un lavoro semplice” – afferma il Comitato – “sia perché in questi mesi chi aveva il dovere di farlo non ha informato in modo corretto e puntuale la cittadinanza, sia perché l’iter amministrativo è aggrovigliato, ci sono pratiche che si sovrappongono, alcuni documenti, pochi per la verità, (nonostante richiesta di accesso agli atti) non sono ancora stati reperiti. Seppure il quadro sia alquanto intricato e nebuloso, grazie anche al contributo volontario di alcuni esperti che stanno condividendo con passione la nostra azione, ci sembra di avere comunque compreso il filo conduttore di tutta la vicenda”.

“In mancanza di alcuni documenti” – continua il Comitato Randello Libera – “e questo lo ribadiamo per onestà intellettuale, in certi punti, le conclusioni a cui siamo giunti potrebbero rilevarsi parziali. Siamo pronti, (come sempre lo siamo stati), ad accogliere il contributo di chiunque volesse far luce sulla questione”.

“Ci si deve dare atto che in tutti questi mesi, da comuni e liberi cittadini, abbiamo chiesto ripetutamente al Sindaco di Ragusa ed al Dirigente della Forestale, di chiarire dei passaggi che ci erano oscuri. Silenzio assoluto, non è arrivato nessun segnale, non certo per responsabilità nostra. Poco importa, non è mai troppo tardi”.

“Qualora dopo il lungo silenzio di questi mesi tutti i soggetti pubblici ed istituzionali a cui ci siamo ripetutamente rivolti, (spinti anche dal fatto che Randello è divenuto il tema caldo dell’estate e la gente pretende di sapere la verità), volessero finalmente dare un contributo in termini di chiarezza e di trasparenza, tutto il quadro diventerebbe sicuramente ancor più chiaro, a beneficio di tutta la cittadinanza”.

“In attesa di tutto ciò, noi sentiamo comunque il dovere di cominciare a far piena luce sull’affare Randello, che rischia di infliggere una ferita indelebile e dolorosa ad un luogo di grande fascino, di estremo interesse ambientale e naturalistico, e di rilevante potenzialità per il turismo nel nostro territorio”.

“Con sequenza regolare” – spiega il Comitato – “renderemo pubblico quello che abbiamo analizzato, documentato e compreso. L’intera vicenda sarà suddivisa in quattro capitoli. Possiamo solo anticipare che partiremo dal cancello della Forestale, per addentrarci dentro i meandri autorizzativi di un ente pubblico, che sembra fare scelte “disinvolte”, che non paiono avere come riferimento primario il perseguimento del pubblico interesse. Di seguito l’attenzione sarà focalizzata sulla pratica SUAP 073/201 e sull’iter autorizzativo della stessa. Analizzeremo poi, con dovizia di particolari, la vicenda della Concessione Demaniale, anzi delle Concessioni, perché ce n’è una e poi subito dopo una curiosa integrazione, e della loro reale efficacia e validità alla luce di quanto raccolto. Chiuderemo il cerchio spulciando e denunciando la poco lineare e contraddittoria azione amministrativa del Comune di Ragusa, che in tutta questa storia non ha certo brillato per coerenza e trasparenza”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it