LA SEZIONE ASCOM DI RAGUSA INTERVIENE SULLA PROTESTA DEGLI ARTIGIANI GESTORI DI GASTRONOMIE A IBLA

“Occorre, una volta per tutte, fare chiarezza verso chi ignora o fa finta di non capire, strumentalizzando la questione e puntando il dito contro i vigili urbani. La normativa nazionale riconosce agli artigiani produttori di gastronomia il consumo immediato di tali prodotti soltanto, e sottolineo soltanto, all’interno dei propri locali, senza servizio assistito”.

Ad affermarlo il Presidente della sezione Ascom di Ragusa, Salvo Ingallinera, riferendosi alla protesta effettuata dai gestori di gastronomie le cui attività commerciali insistono in Piazza Odierna, a Ragusa Ibla.

“Cosa diversa, invece” – aggiunge Ingallinera – “per i pubblici esercizi, per intenderci bar e ristoranti, a cui, autorizzati a svolgere l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, viene riconosciuta la possibilità di estendere tale attività sul suolo pubblico antistante il proprio esercizio, datogli in concessione dal Comune. A conferma di ciò, vi è una sentenza del Consiglio di Stato che pone dei paletti sul confine che separa l’attività artigiana e commerciale da quella svolta dagli operatori del settore della somministrazione. Se non venissero riconosciuti tali limiti, ci troveremmo dinanzi ad una iniqua condizione che penalizzerebbe tutto il settore della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Vale la pena di sottolineare che l’Amministrazione Comunale di Ragusa, con ordinanza n. 215 del 22 giugno 2012, si è mossa legittimamente in tal senso consentendo la concessione del suolo pubblico agli esercenti che dimostrano di essere autorizzati ad esercitare l’attività di somministrazione di alimenti e bevande. I gestori di gastronomie dichiarano di volere rispettare le regole. Bene. Ma se pretendono di sconfinare dai limiti imposti dalla natura della loro attività, appare chiaro che il loro principio enunciato si risolve soltanto in vane parole. E, in ogni caso, non si può pretendere che l’arredo urbano, quando sarà concretizzato, serva per fare sedere i propri clienti e quindi per mangiare”.

“Ecco perché” – conclude Ingallinera – “invito ciascuno di loro, se veramente intendono rispettare le regole, a normalizzare per prima cosa le loro attività nella parte riguardante la somministrazione di alimenti e bevande e solo dopo, di avanzare pretese che, allo stato attuale, non possono essere concesse. L’Ascom di Ragusa, ad ogni modo, è disponibile a fornire loro assistenza e ogni altro chiarimento che sulla questione sarà richiesto”.

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