MAFIA A SCICLI? DA DOVE COMINCIA?

La situazione di Scicli, la “mafia” che a Scicli si respira, deve essere ricondotta nei giusti termini.

La mafia è per la Sicilia ed i Siciliani un lasciato culturale bastardo, infestante. E come lascito culturale, purtroppo, spesso alberga forte dentro gli animi di tanti siciliani.

Se mafia allora c’è a Scicli, che mafia è? Quelle delle lupare, delle coppole, degli omicidi? Oppure è la mafia dei miliardi, degli investimenti milionari, delle tangenti, dei fiumi di droga alla milanese?

Nè l’una, nè l’altra. Questa è una criminalità organizzata e pezzente ma che cresce e pasce perchè non trova ostacoli nel suo cammino. E forse anche trova invece terreno fertile con cui diramarsi.

Abbiamo chi dovrà dirci di che si tratta. E’ la magistratura ma noi non ci uniamo al coro del “abbiamo fiducia nella magistratura” come per toglierci, noi cittadini, il peso dalla coscienza.

Noi aspettiamo che la magistratura faccia quello per cui è pagata dalla collettività: difenderci dalla criminalità destabilizzante.

Avremo inquirenti, poliziotti e carabinieri, in giro per un po’. Faranno, questi inquirenti, giri per la città. Lo farano per verificare quello che già sanno perchè le forze di polizia italiane sono tra le migliori del mondo e conoscono esattamente cosa accade nei loro territori.

 

Ma gli stessi inquirenti dovranno entrare profondamente dentro il municipio di Scicli, loro che lo possono fare con la forza della legge che difende gli Uomini. Dovranno avere il coraggio di non fermarsi davanti alle pressioni politiche che chiederanno di limitasi solo al minimo indispensabile affinchè la gente capisca che “lo Stato c’è”.

 

Nel comune di Scicli si annida una meschina malversazione fatta di incompetenza, di insipienza, di scambio di favori, fors’anche di uso personale di beni e servizi della collettività.

E’ vero che la benzina che sparisce dai mezzi pubblici? Che ci sono lavori fatti in abitazioni private con mezzi e personale comunale? Che c’è un uso costante di computer e collegamenti internet per i propri fini? Che ci sono missioni usate per fatti personali? Che le assunzioni (non solo di netturbini) sono state fatte con scambio politico/economico/mafioso? Che agli amici le concessioni sono concesse e non sono controllate, ai “non amici” viene tolta l’aria?

Questo deve andare a scavare la magistratura. Deve portare alla luce questo che c’è sotto.

Inutile andare a far caciara, sventolare la mafia per poi lasciare sommerso il vero problema di questa comunità che è l’opaca gestione comunale, almeno degli ultimi 5/7 anni.

Faccia luce, la magistratura, faccia luce per far sapere alla gente e non solo per fare indagini. Sradichi colui che ha violato la legge ma facciano sapere, i magistrati, di tutto quello che hanno trovato.

E poi sia, ancora una volta e come sempre, la gente, il “popolo” a cui è demandato decidere come gestire una comunità, avere il coraggio di rieleggere e rimettere al comando, dei personaggi squalificati e squalificanti, ignoranti di fatti e coerenza, utili solo alle proprie segreterie politiche per spartirsi i resti cadaverici di questa città a cui non è stato dato neanche un progetto di sviluppo futuro su cui litigare.

Abbia il coraggio, il cittadino/elettore andare a dare un voto perchè ti offrono una pizza, perchè ti promettono un lavoro che non c’è o un favore che è un diritto. O perchè te lo chiede un parente, seppur ignorante.

Sul sindaco Susino. I rapporti sociali stretti di una piccola comunità, non riescono a scindere la conoscenza personale. E sul piano personale tutto potremmo imputare a Susino ma non che possa essere scientemente e coscientemente sceso a patti con la mafia.

Ma se è sceso a patti con la mafia, sia per un manifesto sia per una concessione, saremmo pronti a mandarlo direttamente al patibolo senza nessuna fermata intermedia perchè chi tradisce la propria comunità, non ha più diritto a stare in questa, o altre, comunità.

E lo manderemmo certi diretti al cappio se fosse solo lui il responsabile e l’artefice dei fatti comunali, se non dovesse rendere conto a equilibri, segreterie, zii, nipoti, segretari, parvenue, sindacati, mandrilli e prostitute.

Se Susino fosse lui – e solo lui a dire, fare, brigare – per noi potrebbe salire sul patibolo vero oggi stesso.

Ma con Susino al patibolo deve andare un intero consiglio comunale, ignorante ed incapace. Composto da una stragrande maggioranza di soggetti il cui interesse è nel particolare, nella coltivazione del proprio orticello personale, di partito e di famiglia.

Condito da una ignoranza unica che crea una mescola pericolosa di soggetti instabili e manovrabili.

Allora, la magistratura ha compito e strumenti per verificare la esistenza di violazioni di legge. E queste attenderemo. Speriamo e spingiamo perchè vadano a fondo, perchè non si fermino alle “prime carte” ma tirino fuori il marcio sepolto, marcio che è il basamento su cui poggia questa società civile locale.

Ma poi, con tanto timore ma con dovuta energia, vogliamo che siano i cittadini a scegliere nuovamente chi deve governarli.

E che questa volta mandino affanculo segreterie e deputati, senatori e faccendieri ed abbiano il coraggio, per loro e per le generazioni che vengono, di scegliere persone capaci, competenti e chiaramente oneste.

La mafia, anche questa dei pezzenti, si combatte tutti i giorni, con i comportamenti che persone come il dott. Borsellino ed il dott. Falcone hanno testimoniato fino alla morte.

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