SERENAMENTE E SENZA AFFANNO

Mi sono chiesto negli ultimi giorni che tipo di contributo posso dare nel campo in cui ho deciso di svolgere la mia attività politica, il PD.

Onestamente debbo dire che non è stato facile trovare una risposta dopo circa due mesi dalla mia scelta compiuta con scienza e coscienza.

Ho avuto modo di partecipare ad una assemblea cittadina del partito e lì ho ascoltato tutti gli interventi incentrati per lo più su questioni amministrative legate alla gestione quotidiana e alla vita istituzionale del comune o ad eventuali cambiamenti riguardo a possibili posizionamenti personali. Non ho ascoltato discorsi di respiro lungo che guardassero a strategie di rilancio e di impegno legato alla partecipazione individuale e collettiva in grado di indicare un percorso, una direzione, una via d’uscita alla stagnazione in cui sembra essersi cacciata la nostra città.

Il PD credo debba essere strumento essenziale oltre che della gestione del potere, sempre chiaro e trasparente, al servizio della propria gente, anche propositivo e pedagogico riguardo alla crescita di una classe dirigente e ad un avanzamento sociale e culturale dell’intera comunità.

Questo comporta una seria assunzione di responsabilità da parte di tutti i militanti al di là del ruolo istituzionale che possono al momento ricoprire.

Per fare ciò occorre mettere ordine con regole condivise che poi devono essere rispettate da tutti e con comportamenti adeguati partecipando attivamente alla formazione delle decisioni importanti che riguardano la vita cittadina e le scelte politiche fondamentali.

Allora bisognerebbe che il partito avesse una vita propria e non vivesse di luce riflessa o facesse solo da cassa di risonanza delle scelte amministrative. E questo vale anche per il livello istituzionale, occorrerebbe una sana dialettica tra gruppi consiliari e amministrazione comunale con appuntamenti chiarificatori programmati da una parte e poi tra livello istituzionale e politico dall’altra.   

Ma torniamo alla domanda iniziale che posso fare io?

Intanto potrei avere il piacere di tesserarmi al PD se qualcuno mi dicesse come si fa, poi di partecipare attivamente alla organizzazione dello stesso attraverso gruppi di lavoro specifici sui vari temi da approfondire dalla crisi economica legata all’agricoltura alla sostenibilità ambientale, dalla riorganizzazione della solidarietà sociale attraverso la creazione di un nuovo welfare legato alla comunità alla crescita culturale complessiva della città a partire dalle periferie e dal degrado sociale che attualmente essi vivono.

Chissà se sarà possibile tutto ciò serenamente e senza affanno?  

                                                          

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it