EMERGENZA SBARCHI

La Fondazione san Giovanni Battista, da sempre impegnata nell’accoglienza, nella tutela e nell’integrazione degli stranieri che arrivano nella nostra terra, esprime preoccupazione per l’emergenza sbarchi che registra una situazione di grande criticità e lancia un appello.  

Sono migliaia gli stranieri che stanno arrivando e migliaia quelli previsti per i prossimi mesi. Il fenomeno, che quest’anno non è diminuito  nemmeno nella stagione invernale, è  destinato a crescere con la bella stagione. 

Per fronteggiare la situazione la Sicilia e, in particolare, le province di Ragusa e Siracusa non possono essere lasciate sole a sostenere l’accoglienza. 

Apprezzamento va espresso alle forze dell’0rdine, alle aziende sanitarie e ai loro operatori, alla protezione civile, alle realtà di volontariato  per lo sforzo prodotto spesso con pochi  uomini e poche risorse.  Grande apprezzamento anche alle popolazioni per la solidarietà dimostrata.

Problemi di portata così grossa,però,  non possono essere affrontati con alla base atteggiamenti di omissione da parte delle istituzioni internazionali e in particolare della comunità europea ; con interventi pressapochisti da parte dei governi nazionali e regionali  o con atteggiamenti di demagogia di tipo razzista, per lucrare qualche voto, da parte di qualche partito politico.

La fondazione San Giovanni Battista  fa appello alle istituzioni nazionali, regionali e comunali , alle forze politiche e ai parlamentari affinchè intraprendano tutte le azioni necessarie e specificamente :

1)      Siano rafforzate le ambasciate italiane  nel nord africa, in Siria e nelle zone di partenza per fare delle ambasciate i corridoi umanitari .

2)      L’italia chieda con forza che i  governi europei facciano lo stesso con le loro ambasciate.  Va stroncato il malaffare  delle organizzazione degli scafisti e l’europa non può tirarsi fuori da una emergenza di queste proporzioni lasciando sola l’Italia. Nazioni come la Germania hanno garantito ad un numero maggiore di stranieri possibilità di integrazione, ma oggi il peso dell’accoglienza e dell’emergenza è solo sulle spalle dell’Italia.

3)      In attesa di fare delle ambasciate “ i corridoi umanitari”  l’operazione “mare nostrum” che ha evitato altre tragedie del mare,che ha permesso a circa  20.000 persone di essere tratte in salvo  e l’arresto di una settantina di scafisti non sia sostenuta solo dalla marina italiana ma da una flotta europea che veda un contributo dell’ONU.

4)      Nell’immediato la marina italiana non sbarchi gli immigrati esclusivamente nei porti di Augusta e Pozzallo ,ma nei porti di tutto il territorio italiano  per poi smistarli in maniera proporzionata nei diversi centri di accoglienza.

5)      Siano evitati per quanto è possibile allestimenti di campi improvvisati. Siano utilizzati immediatamente i posti aggiuntivi della rete degli Sprar,dove opera personale specializzato,   già finanziati e ancora integralmente disponibili  per un totale di più di seimila posti .

6)      Siano  inviati più mezzi e risorse di uomini nei centri con  maggiore criticità come Pozzallo . Gli attuali mezzi sono insufficienti. Abbiamo visto sono due operatori delle forze dell’ordine a presidiare centri con più di 400 persone. In alcune casi,come denunciano  gli stessi operatori , non ci sono le somme per la benzina dei mezzi e per pagare gli straordinari .

7)      A garanzia degli stessi stranieri onesti e nel rispetto delle popolazioni che stanno mostrando un volto accogliente invitiamo le forze dell’ordine a non avere nessuna tolleranza rispetto alle innumerevoli segnalazioni di azioni di prepotenza messe in atto da  parte di alcune minoranze di  immigrati che fanno registrare furti o violenze private . Sta crescendo la paura e l’accoglienza potrà essere custodita solo dal fatto che  i cittadini  italiani non vedano minacciata la loro sicurezza.

8)      I permessi di soggiorno non siano rilasciati  solo in base alle situazioni dei paesi di origine, ma,pur rispettando le convenzioni internazionali,  anche  in base alla capacità degli stranieri che ne fanno richiesta di rispettare le comunità che li accolgono. Le commissioni preposte al rilascio dei permessi di soggiorno acquisiscano relazioni sui comportamenti tenuti dagli stranieri dal loro arrivo in Italia e in particolare nei centri di accoglienza. In troppe occasioni abbiamo assistito al rilascio  di permessi di soggiorno a soggetti che nei centri di accoglienza hanno avuto comportamenti violenti e al diniego ad altri soggetti stranieri che invece hanno avuto comportamenti irreprensibili.

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