ESPLODE LA FESTA NELLA GIORNATA DI PASQUA A MODICA

La Madre che incontra il Figlio. La folla che esulta. L’aria di festa. Sono i segni distintivi della Pasqua modicana. Quella celebrata, ieri, all’insegna della Madonna vasa-vasa e del Cristo risorto. A mezzogiorno in punto, in piazza Monumento, proprio di fronte al Municipio, i due simulacri, tra una marea di gente, si sono ritrovati. Maria si è liberata del manto nero, portato in segno di lutto per la morte del Figlio, lasciando librare in cielo alcune colombe bianche mentre la gente ha applaudito con trasporto. Il Cristo risorto si è avvicinato alla Madre dando vita al cosiddetto “bacio”, un modo per esprimere la gioia della Resurrezione. Turisti provenienti da ogni dove (da fuori regione ma anche dal resto d’Europa, per non parlare anche di presenze asiatiche e, soprattutto nordamericane e sudamericane) hanno fatto da cornice (si parla di circa 40mila presenze e forse più) a questo splendido momento baciato, tra l’altro, da un sole primaverile che ha reso la cerimonia ancora più suggestiva. Intorno alle 11, in due tempi diversi, i simulacri sono usciti, dopo la messa solenne, dalla chiesa di Santa Maria di Betlem con la presenza dei musici e degli sbandieratori Agro priolese che hanno reso più speciale questa fase della processione. Mentre il Cristo risorto ha seguito l’itinerario delle strade principali, il corteo con la Madonna con il manto nero si è mosso, preceduto da un tamburino, lungo le viuzze più ricche di fascino del centro storico di Modica. Transitando per via Grimaldi ma anche per le stradine affiancate alla chiesa del Santissimo Rosario, sino ad arrivare alla chiesa del Carmine. Qui, i portatori della Madonna, guidati da Mario Cappello, che gestisce la preparazione del simulacro con il manto nero da ben 29 anni, si sono adoperati per predisporre il momento dell’incontro. Dopo l’uscita dal Carmine, mentre nel frattempo la processione con il Cristo Risorto ha percorso tutto il corso Umberto sino a raggiungere la chiesa di San Pietro, la Madonna si è diretta, girando per piazza Matteotti, verso piazza Monumento. Non prima di un’altra piccola sosta servita per preparare le colombe, con tanto di nastrini colorati legati alle zampette, che di lì a poco sarebbero state lasciate libere per salutare il momento più atteso. A mezzogiorno l’incontro. La Madonna scorge da lontano il Figlio. La sua gioia è grande. E d’un tratto si libera del manto nero perché il lutto non ha più motivo d’essere. E agita le mani per segnalare la sua grande gioia. In piazza, tra una moltitudine di persone, esplode la gioia. Mentre i mortaretti e il lancio delle colombe segnalano lo stato d’animo della Madonna. I due simulacri, a questo punto, si fanno spazio tra la gente e s’incontrano sino a dare vita al cosiddetto bacio, con la Madonna che quasi accarezza le ferite del figlio. Poi, entrambi i simulacri si rivolgono alla folla. E grazie al movimento meccanico delle mani, la Madonna benedice il popolo. La processione, alla presenza del parroco di Santa Maria di Betlem, don Antonio Maria Forgione, del sindaco Ignazio Abbate e degli altri rappresentanti della Giunta municipale, con la presenza delle suore missionarie carmelitane di Santa Teresa del Bambin Gesù, si è mossa, quindi, verso la chiesa madre di San Pietro. Anche qui, alla presenza di moltissime persone sulle scalinate, è stato animato il rito del bacio, il secondo della serie. Il terzo è stato dato dinanzi alla chiesa di Santa Maria di Betlem, prima che i due simulacri rientrassero in chiesa. Quindi il quarto e il quinto, alla presenza di una moltitudine di fedeli, rispettivamente a metà della navata centrale dell’edificio di culto e sull’altare. Come da tradizione. Alla fine,  i due simulacri sono stati risistemati, il Cristo risorto accanto all’altare, ed è stato dato appuntamento alla prossima festa di Pasqua.

 

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