NON E’ CAMBIATO NULLA, PICCITTO GARANTE DELLA FILIERA POLITICA-AFFARI

 

L’amministrazione Piccitto ancora una volta delude le aspettative di cambiamento scaturite con il voto amministrativo dello scorso anno. Se all’inizio del proprio mandato i numerosi strafalcioni potevano essere giustificati dall’inesperienza e dalla presunzione di voler incarnare l’unica possibile discontinuità amministrativa, adesso Piccitto e la sua maggioranza  non hanno più alcun alibi.  La recente riformulazione degli incarichi di giunta non può considerarsi un “rimpasto” finalizzato ad una maggiore efficienza amministrativa.

La scelta di avocare una delicatissima materia della quale  il sindaco non si è mai occupato, il brusco allontanamento di un assessore notoriamente ritenuto adeguato a gestire il ramo delle problematiche ambientali e l’affidamento di un  incarico assessoriale in un settore nevralgico, i lavori pubblici, con una procedura poco trasparente e in contrasto con le regole del movimento,  rappresentano un plateale tradimento del programma elettorale e dei principi  del buon governo.

La sbrigativa e pretestuosa liquidazione di un assessore ben noto per la propria indipendenza rispetto ai potentati economici e la nomina di un nuovo responsabile dei lavori pubblici non sono stati motivati con una chiara analisi sugli obiettivi di rilancio dell’azione amministrativa e di aggiornamento del programma di governo della città.

E’ ben noto che il ciclo dei rifiuti e la “partita” dei lavori pubblici rappresentano nodi strategici sui quali si addensano appetiti e corposi interessi.

Sinistra Ecologia e Libertà sottolinea che le vicende di questi giorni  lasciano intravedere il rischio di un inquietante processo di riorganizzazione di una “filiera politico-affaristica” che coinvolge settori economici legati alla precedente amministrazione e segmenti del movimento 5 stelle confinanti con tali ambienti.

Questo processo di riorganizzazione degli interessi politico-affaristici sta coincidendo con una fase in cui emerge in modo chiaro la inadeguatezza del sindaco rispetto ai problemi della città e l’inadempienza rispetto allo stesso programma di buon governo che era stato promesso agli elettori.

I dati conclusivi del bilancio 2013 , le previsioni per il 2014, quale scenario si profila per i tributi a carico dei cittadini, quali strategie si intendono adottare per tonificare le attività produttive, quali interventi per le politiche attive del lavoro si vogliono promuovere ?  Su tali argomenti e sui temi dello sviluppo dei diritti civili, del sostegno ai meno fortunati, dei processi di riqualificazione del centro storico, dell’integrazione e inclusione sociale la città non è stata coinvolta affatto .

A parere di S. E. L.  a dieci mesi dall’insediamento di questa amministrazione i cittadini , e le forze che hanno lealmente sostenuto l’elezione di Piccitto, registrano un vuoto abissale dell’attività amministrativa.

In questo contesto il sindaco, nonostante sia stato eletto con voto plebiscitario, sta diventando il garante, poco importa se consapevole oppure no, che spiana la strada alla restaurazione e al riemergere della vecchia politica e ai potentati economici che operano per   condizionare lo sviluppo della città.

 

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