AMEDEO FUSCO E IL DIRETTORE DE “LE MASSERIE” VINCENZO TRISCHITTA SCOPRONO LE OPERE INEDITE DI SERGIO CIMBALI.

È stata inaugurata mercoledì 16 aprile al centro commerciale “Le Masserie” di Ragusa la personale di Sergio Cimbali dal titolo “Sculture”, a cura di Amedeo Fusco, che ha presentato l’evento, e Rosario Sprovieri, che ha redatto il testo critico. “Sculture” rappresenta un evento eccezionale e rilevante, in quanto per la prima volta dodici opere d’arte, di cui tre inedite, vengono dislocate lungo tutto il perimetro del centro commerciale, andando incontro esse stesse ad avventori e visitatori: “E di nuovo ‘L’Arte cerca la gente’ – ha detto Amedeo Fusco – e chi passeggia per il centro commerciale non può non imbattersi in queste geniali sculture e, perché no, fermarsi ad ammirarle”. All’inaugurazione erano presenti numerosi artisti: Annalisa Cavallo (moglie di Sergio Cimbali), Franco Filetti, Sal Jacono, Arturo Barbante, Giò Antoci, Lucio Morando, Pietro Maltese, Giovanni Lissandrello, Pino Larosa, Elvira Salonia e Salvatore Licitra. Entusiasmante la presenza dell’opera inedita “L’Espresso”, realizzata con una macchina da caffè firmata “La Cimbali”. Questa geniale scultura rappresenta l’esatto istante in cui l’anima insita nella macchina da caffè viene fuori, materializzandosi in un androide che mette sulla tazzina, per se stesso, l’ultimo caffè. C’è poi “Paraolimpico di Hockey”, opera inedita realizzata con un’aspirapolvere che ha meravigliato tutti i visitatori in un momento di magico e stupito silenzio, dando ancora una volta ragione alla teoria di Michelangelo secondo la quale dentro al blocco della materia si trova già la scultura. E così, dentro l’oggetto originario non più avente funzioni, Cimbali vede già l’opera d’arte compiuta e ce ne fa dono. Fra le altre sculture in mostra alle “Masserie” ricordiamo “La Ballerina”, “Il Cristo” (realizzato con plastica di scarto delle serre e spine vere), “Il Contrabbasso”, “Centri-Fuga” e l’inedita “Il Pavone” (queste ultime due appartenenti ad una collezione privata e realizzate, rispettivamente, con una lavatrice e con un ventilatore da soffitto). Tutte le opere di Sergio Cimbali sono realizzate con oggetti e materiali di riciclo.

 Il direttore del centro commerciale, Vincenzo Trischitta, che ha “rivelato” assieme a Cimbali “Il paraolimpico di Hockey”, ha elogiato l’arte dello scultore vittoriese, sottolineandone la genialità e l’originalità nel riciclo dei materiali. Ha, inoltre, ringraziato gli artisti presenti ed apprezzato l’organizzazione della mostra ad opera di Amedeo Fusco: “Grazie a lui – ha affermato Trischitta – il centro commerciale vive un rapporto stretto e positivo con l’arte, attirando ulteriori visitatori e configurandosi anche come riferimento culturale”.

A proposito della scultura “Il Cristo” e di Sergio Cimbali, Rosario Sprovieri scrive: “Egli imprime e da forma alla profonda religiosità che la tradizione popolare ci ha tramandato e che è sopravvissuta fino ai nostri tempi ed è un urlo muto e infinito che pervade l’uomo e la natura, un vuoto incolmabile che erutta da dentro, bianco, senza altre tonalità di colore. Cimbali mette volutamente in scena solo con il bianco il groviglio di radici e di vene dell’intimo, per questo prende in prestito la luce del bianco, il simbolo della purezza, dell’innocenza e del pudore. Esprime, così, un sentimento puro e sincero immortalando l’umana sofferenza. La poetica del ri-creare proposta da Sergio Cimbali è intimamente legata anche alle ineludibili esigenze ecologiche del nostro tempo. È un’arte libera da schemi, pronta a riconoscere la magia della vita anche nelle cose più semplici e quotidiane”.

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