15 minuti di standing ovation per la prima de “Il Barbiere di Siviglia” al Teatro Donnafugata di Ibla a Ragusa (FOTO)

Quindici minuti di standing ovation e una messa in scena efficace, sorprendente e a volte piacevolmente buffa, così come l’ha pensata il regista Marco Gandini.

Straordinario successo ieri sera per la prima de “Il Barbiere di Siviglia” in scena al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla, in co-produzione con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano diretta da Luisa Vinci.

Una riduzione per canto e pianoforte con i solisti dell’Accademia, che arriva a Ragusa con il patrocinio dell’Assessorato agli Spettacoli del Comune e nell’ambito del percorso formativo finanziato dal bando “Lombardia Plus” di Regione Lombardia. Un’opera pocket, ridotta da due ad un atto unico, senza però sacrificare la storia, i personaggi e soprattutto le varie arie, a partire da quella famosissima “Largo al factotum” cantata da Figaro. Le scene e i costumi sono stati ideati ed elaborati dagli allievi del corso per scenografi teatrali, mentre i giovani del corso per sarti dello spettacolo hanno curato la confezione dei costumi.

Ad interpretare i personaggi del capolavoro rossiniano il mezzosoprano Chiara Tirotta (Rosina), il tenore Wang Chuan (Conte d’Almaviva), il baritono Paolo Ingrasciotta (Figaro), i bassi Rocco Cavalluzzi (Bartolo) e Dongho Kim (Basilio), oltre a Lasha Sesitashvili (nel ruolo dell’Ufficiale).

Il progetto è particolarmente significativo poiché impegna concretamente diversi giovani nella realizzazione di uno spettacolo, artisti e maestranze, dando loro l’opportunità di sperimentare “sul campo” la genesi di una produzione teatrale.

Per gli allievi dell’Accademia, che incarna la vocazione che il Teatro alla Scala ha sempre dimostrato per la formazione delle nuove generazioni nel campo dello spettacolo dal vivo, preparando tutte le figure professionali che operano in scena e dietro le quinte, l’esperienza a Ragusa rappresenta un’ulteriore occasione di crescita nel proprio percorso di studi.

Notissima la trama che vede il conte d’Almaviva, uomo spagnolo ricco e potente, innamorato di Rosina, una giovane orfana sivigliana, di cui il tutore Bartolo è a sua volta innamorato e deciso a sposare. Per evitare sorprese il tutore tiene Rosina segregata. Il conte d’Almaviva per vederla e parlarle va in incognito a Siviglia sotto il nome di Lindoro. Figaro, barbiere di Siviglia, lo riconosce e deciso ad aiutarlo escogita con lui alcuni stratagemmi per far sì che il conte riesca a comunicare con l’amata attraverso dei biglietti. Bartolo, intanto, gelosissimo, decide di sposare Rosina e per screditare l’avversario lo calunnia. Figaro interviene con i suoi maneggi perché il tutore Bortolo non l’abbia vinta.

Il pubblico, che ha tributato numerosi applausi a scena aperta, ha piacevolmente trovato una sorpresa. Nonostante le dimensioni molto ridotte del palco e del teatro, si è riusciti a creare la buca per l’orchestra dove ha trovato spazio il pianoforte. Le direttrici artistiche Vicky e Costanza Di Quattro, insieme a Clorinda Arezzo responsabile relazioni esterne del Teatro Donnafugata, si dicono soddisfatte per il grande risultato ottenuto che ha portato a Ragusa una grande istituzione come l’Accademia Teatro alla Scala di Milano grazie anche alla sensibilità dimostrata da Gianni Bocchieri, direttore generale Assessorato Lavoro, Formazione e Pubblica Istruzione della Regione Lombardia che, da ragusano, ha voluto favorire questa straordinaria sinergia. Tra le curiosità, senza dubbio le prenotazioni, giunte anche da Parigi, Londra e Zurigo.

foto di Giuseppe Bornò

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